Negli ultimi giorni il nome Matthew è stato più volte riportato su numerose testate giornalistiche d’oltreoceano. Il motivo? Si tratta di uno dei pochi potenti uragani di categoria 4 arrivati nei pressi del golfo del Messico.
Tutti si ricorderanno di Katrina, l’uragano che inspiegabilmente cambiò traiettoria dirigendosi prima nel golfo del Messico per fare landfall sulla costa della Louisiana causando innumerevoli danni a persone e cose. Solitamente gli uragani tendono infatti a formarsi nell’Atlantico e a ripiegare verso nord man mano che viaggiano verso ovest, sospinti dai venti prevalenti. Una volta arrivati verso le coste del nord America i venti in alta quota cambiano direzione e questi sistemi vengono spinti verso il nord Atlantico dove muoiono lentamente a causa della mancanza di acque abbastanza calde.
Alcuni di questi possono però formarsi già vicino alle coste e intensificarsi ulteriormente prima di iniziare a viaggiare verso nord. È proprio questo il caso di Matthew, uragano di categoria 4 che si trova attualmente al largo delle coste della Giamaica e che vediamo in gran forma nell’immagine satellitare seguente.
Il sistema è stato oggetto di numerosi voli di ricognizione che hanno tentato di ricavare dati sulla struttura interna del ciclone effettuando numerose “penetrazioni”, come mostrato nella mappa sottostante.
Il tracciato delle misurazioni effettuate in volo permette di cogliere numerosi particolari. Innanzitutto il calo di pressione e dei venti che coincide con l’ingresso nell’occhio del ciclone. Immediatamente fuori dall’occhio, invece, i venti sono massimi (203 km/h) dato che qui (nell’eyewall) si trovano i fenomeni più intensi.
Da notare anche l’aumento di temperatura e la diminuzione del dewpoint ad indicare aria calda e secca che staziona al centro dell’uragano, come atteso dalla teoria visto che qui si trovano i moti discendenti associati ai temporali presenti nell’eyewall.
Nelle prossime ore Matthew dovrebbe muoversi ulteriormente verso nord, andando ad interessare Giamaica, Haiti e Cuba. Le traiettorie previste dai principali modelli escludono, al momento, un ulteriore ripiegamento verso ovest che comporterebbe un contatto anche con le coste degli states.
Purtroppo l’intensità resterà approssimativamente la stessa per le prossime 36 ore, stando a quanto previsto dai principali modelli meteorologici globali. Per questo le autorità cubane hanno emesso numerose allerte già nella giornata di domenica. C’è da dire che, fortunatamente, non sembrano previsti nuovi cicli di intensificazione visto lo spostamento verso acque più fredde.
Località | T°C |
---|---|
Sassari | 25° |
Agrigento | 25° |
Oristano | 25° |
Siracusa | 24° |
Catania | 24° |
Roma | 23° |
Grosseto | 23° |
Cagliari | 23° |
Salerno | 23° |
Catanzaro | 23° |
Località | T°C |
---|---|
Belluno | 13° |
Sondrio | 14° |
Aosta | 15° |
Varese | 15° |
Biella | 16° |
Campobasso | 16° |
Como | 16° |
Potenza | 16° |
L'aquila | 16° |
Lecco | 16° |