Oltre 15°C di aumento in 3 ore sui versanti alpini settentrionali, l’effetto del Favonio

L’immagine satellitare relativa alle 14 di oggi mostra un vasto tappeto di nuvole che copre gran parte dell’Europa centrale e delle nostre regioni centro-settentrionali. Quello che sembra un normale giorno autunnale nasconde, tuttavia, una particolarità che si può già intuire dalla disposizione delle isobare, le linee bianche che indicano lo stesso valore di pressione. 

Immagine satellitare delle ore 12:15, campo di pressione al livello del mare ottenuta dalle stazioni al suolo e vento misurato alla superficie

Immagine satellitare delle ore 12:15, campo di pressione al livello del mare ottenuta dalle stazioni al suolo e vento misurato alla superficie

Un altro prezioso indizio lo fornisce la mappa delle temperature osservate vicino alla superficie. Mentre sui versanti meridionali delle Alpi le temperature oscillano tra i 5 °C ed i 10°C, su quelli settentrionali la colonnina di mercurio raggiunge i 20-21°C. Continuando verso nord la temperatura sembra scendere di nuovo: abbiamo cercato di evidenziare il limite tra aria calda e “fredda” con la linea rossa tratteggiata.

Temperature osservate alla superficie

Temperature osservate alla superficie

L’aumento delle temperature avvenuto nelle ultime ore in alcune località austriache e svizzere è davvero impressionante. Nella città di Giswil (Svizzera) si è passati in poco più di 3 ore da 3°C a 21°C come mostrato nell’immagine sottostante. Da notare, inoltre, la diminuzione dell’umidità relativa che ha accompagnato questo notevole riscaldamento, sinonimo dell’arrivo di aria secca alla quale sono associati valori molto bassi della temperatura di rugiada.

Andamento di alcune variabili meteorologiche nella città di Giswil

Andamento di alcune variabili meteorologiche nella città di Giswil

Il principale indiziato è il Phön (Favonio), un vento caldo e secco che interessa spesso entrambi i versanti alpini, specialmente durante la stagione invernale. Quello che serve per scatenare tale fenomeno è un flusso diretto approssimativamente in modo perpendicolare alla catena alpina. La massa d’aria è costretta dai venti a “scavalcare” i rilievi condensando il vapor d’acqua in goccioline di nubi e pioggia. Sul versante opposto la mancanza di umidità nell’aria provoca un riscaldamento anomalo della massa d’aria. Osservando la mappa delle temperature previste a circa 1500 metri di quota si notano le due “code calde” sottovento sia alle Alpi che ai Pirenei.

Temperatura prevista a circa 1500 metri di quota

Temperatura prevista a circa 1500 metri di quota

Una sezione verticale dei dati provenienti dal modello permette di visualizzare il fenomeno ancora meglio. Nell’immagine sottostante si possono infatti riconoscere tutti gli elementi appena descritti, a partire dalle nuvole che seguono la forma dei rilievi per finire con la presenza di aria calda a quote non pianeggianti.

Sezione verticale della previsione relativa al modello COSMO-EU a cavallo delle Alpi

Sezione verticale della previsione relativa al modello COSMO-EU a cavallo delle Alpi

Articolo di Guido Cioni del 21 Novembre 2016 alle ore 16:11

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