In Islanda caldo come in Italia, massime localmente oltre i 20°C

L’inizio del mese di maggio è stato contraddistinto dall’arrivo di numerosi impulsi di aria fredda che hanno fatto scendere le temperature su gran parte del centro Europa e del Mediterraneo orientale. Tuttavia, sulla compagine occidentale dell’Europa, ed in particolare sull’oceano Atlantico, lo stesso meccanismo ha messo in moto dinamiche completamente opposte.

Le temperature su gran parte delle regioni poste a latitudini polari sono infatti cresciute negli ultimi giorni facendo raggiungere valori decisamente anomali. Una veloce occhiata alle mappe dei parametri rilevate dalla rete di stazioni meteorologiche islandese mostra temperature oltre i 20°C e cieli sereni nelle giornate di mercoledì e giovedì. 

Prendendo una stazione collocata nella parte nord-orientale dello stato islandese si nota ancora meglio l’aumento avvenuto negli ultimi due giorni, contrapposto alla media tra 5 e 10°C dei giorni precedenti.

Queste temperature così alte sono legate indirettamente ai numerosi impulsi di aria fredda che hanno interessato l’Europa centrale e che abbiamo citato in apertura dell’articolo. Per capirlo osservate l’immagine sottostante e concentratevi dapprima sui colori e sulle linee che rappresentano rispettivamente la temperatura e la pressione in quota. Si nota il contrasto tra l’alta pressione presente proprio sull’Atlantico settentrionale, alla quale è associata aria calda (colori giallo-arancioni), e il centro di bassa pressione ed aria fredda collocato sulla Francia. Seguendo le isolinee colorate è possibile farsi un’idea del “saliscendi” di aria calda e fredda separato dall’Atlantico: è stata proprio la discesa di aria fredda sul centro Europa a mettere in moto la risalita di aria calda sull’Atlantico.

Infine risulta impressionante notare come lo zero termico, ovvero la quota alla quale viene raggiunta la temperatura di 0°C (numeri con caratteri più grandi in figura), sia più alta sulle Svalbard che sulle Baleari. Ne risentono anche le temperatura alla superficie (numeri con caratteri più piccoli) che ricalcano grosso modo la distribuzione delle temperature in quota.