Il Clima è lo stato di equilibrio dei parametri meteorologici, raggiunto dall’interazione di vari Sistemi. Se perturbato da un forzante esterno risponde più o meno velocemente, in funzione di cosa stiamo osservando.
In questo periodo storico, in cui il global warming è sicuramente uno dei temi più dibattuti, soprattutto a causa dell’aumento della vulnerabilità ambientale di molte aree del Pianeta; quando si parla di cambiamenti climatici le immagini che subito vengono alla mente sono l’innalzamento delle temperature globali, l’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi, lo scioglimento dei ghiacci con il conseguente aumento del livello medio del mare e così via.
Indipendentemente dalla natura dei forzanti che innescano la variabilità climatica, il Pianeta risponde con un certo ritardo al segnale che lo ha generato. Pensate ad un pendolo che sottoposto ad una forza inizia ad oscillare dopo un ampio intervallo di tempo. Ovviamente nella realtà per un pendolo ciò non accade, ma è quanto avviene invece nel sistema climatico. Quest’ultimo altro non è che la condizione di equilibrio raggiunta dall’interazione di atmosfera, oceani (idrosfera), biosfera, criosfera e geosfera, per cui a seconda di quale sistema perturbiamo abbiamo una differente velocità di risposta.
L’Atmosfera ad esempio è molto più rapida e quindi conserva molto poco nel tempo le informazioni relative al passato, da cui poter rinvenire informazioni sulla causa della perturbazione, mentre l’Oceano è molto più lento e dunque ha più “memoria”. Per quanto riguarda la Criosfera anche qui la risposta dei Ghiacciai alla variabilità di un forzante non è immediata ma richiede tempi molto lunghi. La variabilità dei Ghiacciai, successiva ad un’intensificazione delle temperature ad esempio, necessita da 5 a 10 mila anni per poter emergere.
Da qui nasce spontanea una domanda:- L’attuale innalzamento del livello del mare è davvero associabile all’attuale Global Warming o è la risposta dei Ghiacciai a quanto è avvenuto migliaia di anni fa?.
In realtà la risposta non è molto intuitiva poiché gli strati superficiali dei ghiacciai rispondono abbastanza velocemente all’aumento delle temperature, ma se volessimo indagare la risposta dell’intera calotta di ghiaccio, allora è necessario sottolineare che quello che oggi stiamo osservando è sicuramente l’effetto dell’ultima deglaciazione, iniziata circa 10 mila anni fa. Ciò non deve però farci dubitare sulla veridicità dell’allarmismo della comunità scientifica poiché guardando agli ultimi otto cicli glaciali, abbiamo sforato ampiamente i livelli di CO2, sommando un forzante non-lineare antropico a quello che è il forzante naturale che spiega l’alternanza dei periodi glaciali ed interglaciali precedenti all’antropocene.
Sicuramente i veri effetti del forzante antropico e naturale di oggi si vedranno sulle future generazioni ma ciò non implica che abbiamo il diritto di deresponsabilizzarci.
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