Ondate di caldo sempre più frequenti e durature…perché?

Di fronte all’ennesima ondata di caldo che interesserà il nostro paese, assieme a gran parte dell’area mediterranea, viene naturale chiedersi se tutto questo faccia parte della normalità estiva. La risposta breve è un NO più o meno categorico.

Negli ultimi anni abbiamo infatti assistito al progressivo aumento della frequenza di ondate calde dovute al trasporto di aria dall’entroterra africano. Di conseguenza la nostra percezione di una estate “normale” si è velocemente modificata, portandoci a definire, sbagliando, massime di 40°C come normali per il nostro clima.

Ma cosa c’è dietro a queste vere e proprie invasioni di aria calda?

Il motivo è, come sempre, da ricercarsi nella circolazione atmosferica a scala globale ed in particolare nella posizione della linea di convergenza inter-tropicale. Con questo strano termine viene indicata una linea immaginaria, collocata a cavallo del continente africano nella nostra parte di emisfero, dove la convergenza dei venti forma una zona di relativa calma. Questa linea immaginaria, che riconosciamo nell’immagine satellitare sottostante grazie alla posizione dei temporali sul continente africano, segna la divisione tra diverse fasce climatiche ed influenza l’evoluzione anche sul continente europeo.

Immagine satellitare che mostra la fascia di convergenza intertropicale

Immagine satellitare che mostra la fascia di convergenza intertropicale

In effetti (semplificando), un minimo spostamento di questa linea verso nord provoca sempre più frequenti invasioni di aria calda sul Mediterraneo. 

Curiosamente andando ad analizzare l’andamento dei quantitativi di pioggia accumulati negli ultimi mesi si nota come le regioni africane nei pressi del golfo di Guinea abbiano vissuto un periodo umido, con accumuli di oltre 100 mm superiori al normale. Questo contrasta apertamente con gli accumuli misurati dall’altra parte del dominio, in Spagna, dove le piogge si sono fatte attendere.

Anomalie precipitative per il periodo maggio-luglio, posizione dell'ITCZ e serie temporali di accumuli pluviometrici per due località

Anomalie precipitative per il periodo maggio-luglio, posizione dell’ITCZ e serie temporali di accumuli pluviometrici per due località

Non è difficile quindi immaginarsi come la linea di convergenza inter-tropicale si sia progressivamente estesa verso nord negli ultimi mesi, come mostra il grafico seguente. Una diretta conseguenza dello squilibrio degli accumuli pluviometrici appena descritti. 

Posizione dell'ITCZ rispetto alla media

Posizione dell’ITCZ rispetto alla media

La conseguenza di questo spostamento si nota parzialmente sulla circolazione dei venti in alta quota (circa 5 km di altezza) riportata nella figura sottostante. L’andamento attuale (pannello in alto) viene confrontato con la media caratteristica del periodo (pannello in basso). Oltre ad un leggero spostamento verso nord del massimo che percorre tutto il bacino del Mediterraneo si nota la comparsa di un secondo massimo a ridosso della Russia e dell’Europa nord-orientale, a testimonianza della spinta verso nord esercitata dall’aria calda.

Media dei venti per il periodo maggio-luglio a confronto con la climatologia

Media dei venti per il periodo maggio-luglio a confronto con la climatologia

Articolo di Guido Cioni del 30 Luglio 2017 alle ore 11:56

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