Poche settimane dopo Harvey, l’uragano che ha scaricato più di 1000 mm in pochi giorni nelle vicinanze di Houston, un nuovo ciclone tropicale ha seguito una traiettoria molto simile, arrivando velocemente verso i Caraibi. Si tratta di Irma, uragano di categoria 5 che si è lasciato dietro una scia di morte e distruzione.
L’immagine satellitare mostrata precedentemente è stata acquisita di notte ormai qualche giorno fa e mostra Irma con l’isola di Puerto Rico, accesa dalle luci delle città. Nel giro di pochi giorni Irma ha raggiunto la massima intensità (uragano di categoria 5 su 5) mantenendo lo stesso stato per poco più di un giorno e mezzo, portandosi al 7° posto nella classifica di uragani rimasti in questo stato per più di 6 ore.
Le immagini che ci arrivano invece dal centro del sistema tropicale, scattate dagli intrepidi “Hurricane Hunters”, mostrano le “pareti” dell’occhio centrale, privo di copertura nuvolosa. La calma che regna in questa zona è quasi irreale, come mostrato anche dal video condiviso dagli stessi Hurricane Hunters.
Sfortunatamente sul percorso di Irma si sono trovate numerose isole dove l’uragano si è abbattuto portando raffiche di vento oltre 250 km/h e piogge torrenziali. È questo il caso dell’isola di St. Marteen, nelle Antille francesi, famosa per l’aeroporto dalla pista costruita praticamente sulla spiaggia. Al momento si contano già ben 10 vittime, anche se il numero è quasi sicuramente destinato a salire.
I voli di ricognizione effettuati dai “cacciatori di uragani” mostrano oggi un sistema con un minimo di pressione piuttosto intenso stimato intorno ai 920 hPa, come mostrato dall’immagine sottostante. Notate anche la rotazione dei venti nei pressi dell’occhio.
Purtroppo le notizie per il futuro non sono rosee. Irma non si sta infatti solo dirigendo verso la Florida ma anche, e soprattutto, verso un’area caratterizzata da temperature superficiali marine molto alte, come mostrato dall’immagine sottostante. Acque calde favoriscono infatti il mantenimento dei cicloni tropicali che sfruttano il serbatoio di energia fornito dai flussi di calore alla superficie.
Nelle prossime 72 ore Irma arriverà nei pressi della Florida, stando ai risultati delle ultime proiezioni modellistiche mostrate nella figura sottostante.
Da notare che la maggior parte delle previsioni individuano una traiettoria che manterrebbe il sistema ad est della penisola. Tuttavia questo non farebbe altro che aumentare l’incidenza dei danni data da una parte la potenziale intensificazione del sistema tropicale, ad opera di acque ancora più calde, e dall’altra l’estrema vicinanza alle coste.
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