Nella giornata di lunedì le intense nevicate previste sull’Appennino tosco-emiliano si sono inaspettatamente spostate verso la pianura, andando ad imbiancare città come Bologna e Modena dove la neve non era prevista. Cosa ha causato questo improvviso cambiamento delle condizioni?
Osservando l’immagine scattata dalla webcam di Bologna intorno alle 11 di mattina nella giornata di lunedì si rimane impressionati dall’intensità della nevicata in atto. Le dimensioni dei fiocchi di neve sono tali da essere ben visibili anche con la bassa risoluzione dell’apparecchio fotografico utilizzato per ricavare il fermo immagine.
Come si è arrivati a questa situazione? Le previsioni per la mattinata di lunedì intravedevano la possibilità di nevicate persistenti sull’Appennino grazie alla presenza dei venti di Bora che sono ben visibili nel pannello superiore dell’immagine sottostante.
Tuttavia le temperature previste a circa 1500 metri di quota oscillavano intorno ai -2/-3°C, valori che solitamente non permettono ai fiocchi di neve di raggiungere intatti il suolo senza fondersi.
Analizzando le condizioni osservate intorno alla stessa ora lunedì si nota come la situazione ricalchi a grande linee quella prevista. I venti di Bora trasportano velocemente l’aria fredda, umidificatasi grazie alla presenza dell’Adriatico, verso l’Appennino. Qui l’aria fredda, essendo pesante e muovendosi vicino al suolo, è costretta ad “ammassarsi” proprio alle pendici della catena montuosa andando a formare nuvole e in ultimo precipitazioni di carattere nevoso.
Questo è uno dei due principali fattori che ha sicuramente aiutato lo sviluppo di nevicate sull’Emilia-Romagna. Ma cosa ha portato la neve così in basso? Osservando infatti l’immagine precedente si nota come la temperatura misurata a Bologna raggiungesse gli 0°C, a fronte dei -7°C osservati a circa 2000 metri di quota sul Monte Cimone.
In questo frangente ha giocato un ruolo importantissimo l’intensità delle precipitazioni che ha toccato valori decisamente alti in mattinata. Precipitazioni così intense riescono a “rovesciare” letteralmente l’aria fredda presente negli alti strati verso il basso. Il profilo di temperatura osservato a Padova, seppur misurato lontano da Bologna, mostra bene il rovesciamento dell’aria fredda verso il basso ad opera delle intense precipitazioni.
C’è da dire, poi, che in un primo momento ha aiutato anche il fatto che i fiocchi di neve, andando ad attraversare strati di atmosfera via via più caldi cadendo verso il basso, abbiano sottratto calore all’aria per via della fusione in atto. Questi fattori, uniti ai venti di Bora, hanno favorito un costante calo delle temperature osservato in numerose province dell’Emilia-Romagna.
È impressionante osservare come in alcune località del bolognese si sia passati da una massima diurna di oltre 10°C a 0°C nel giro di poche ore. I dati mostrati di seguito vengono dalla stazione meteo di Valsamoggia, a pochi chilometri da Bologna. Notate come i primi fenomeni precipitativi, portati dal calo di pressione pressoché costante, corrispondano proprio con un continuo calo della temperatura da 8 fino a 0°C raggiunti dopo le 9 di mattina.
Località | T°C |
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Foggia | 32° |
Palermo | 32° |
Bari | 31° |
Siracusa | 31° |
Chieti | 30° |
Ascoli Piceno | 30° |
Lecce | 30° |
Teramo | 30° |
Catanzaro | 29° |
Rimini | 29° |
Località | T°C |
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Aosta | 19° |
Biella | 21° |
Belluno | 21° |
Sondrio | 21° |
Genova | 22° |
Varese | 22° |
Gorizia | 22° |
La Spezia | 22° |
Udine | 22° |
Lecco | 22° |