Le Teleconnessioni Oceaniche AMO e PDO : quali sono le loro influenze meteo-climatiche?

Concludiamo la trattazione delle più importanti Teleconnessioni Oceaniche che possono andare ad influenzare il sistema meteo-climatico con le variazioni di fase dei loro relativi indici. Scopriamo, in questo appuntamento, le teleconnessioni oceaniche AMO e PDO. Cosa sono? Qual è la loro influenza e che differenze presentano rispetto all’ENSO?

– AMO (ATLANTIC MULTIDECADAL OSCILLATION) misura le temperature superficiali dell’Oceano Atlantico Settentrionale ed è una teleconnessione oceanica che riveste la sua importanza. Se le temperature superano un certo valore, che costituisce la media, allora l’indice che caratterizza tale oscillazione (AMO Index), risulterà in fase positiva (AMO+), al contrario l’indice sarà in fase negativa (AMO-).

La serie è caratterizzata dunque da fasi calde e fredde che si succedono generalmente per un periodo di 20-40 anni ciascuna.  Per questo si chiama “oscillazione multidecadale” in quanto la variazione di fase di questo indice è molto lunga, appunto avviene mediamente ogni  3 decenni. Questi cambiamenti sono naturali e si sono verificati negli ultimi 1000 anni almeno. Attualmente siamo in fase positiva dagli anni ‘90, con lievi fluttuazioni che ultimamente tendono a portare l’indice in fase neutra. Ecco in basso la rappresentazione dell’AMO Index :

Fluttuazione dell'Indice AMO. Fonte : NOOA

Oscillazione Multidecadale delle acque dell’Atlantico settentrionale (AMO) descritte dal relativo AMO Index. Fonte : NOOA

Che influenza meteo-climatica può apportare tale indice con le sue variazione di fase?

Premettiamo che l’impatto sul clima di tale fenomeno, a causa soprattutto della sua periodicità molto lunga, non è tuttora molto chiaro  e la ricerca è ancora in fase di studio per poter ben inquadrare la questione, dato che è da verificare bene se le presunte conseguenze meteo-climatiche ascrivibili all’AMO siano causate davvero dalla variazione di questo indice o, magari, siano conseguenza della variazione di indici aventi periodicità più breve e, quindi, indici sulla carta più performanti. Tuttavia, recenti studi hanno suggerito che le variazioni del ciclo dell’AMO sono legate alla frequenza delle più gravi siccità del Midwest e del sud-est degli Stati Uniti. Due dei peggiori eventi di siccità del XX secolo sono avvenuti durante la fase di AMO positiva fra il 1925 e il 1965: la Dust Bowl degli Anni ’30 e la grande siccità degli Anni ’50. E’ facile intuire che l’indice fa sentire la sua influenza, mediamente, soprattutto durante le fasi positive dove è possibile osservare anche precipitazioni estive mediamente più violente su India e Sahel, Cicloni Tropicali nel nord Atlantico più frequenti e un’aumento della piovosità sulla Florida e nord-ovest Pacifico.

PACIFICAL DECADAL OSCILLATION (PDO) è una teleconnessione oceanica che descrive la fluttuazione a lungo termine delle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico ed è un fenomeno simile a El Niño : le due oscillazioni, infatti, possono anche agire in maniera analoga e sono localizzate quasi nella stessa regione sebbene abbiano, però, cicli temporali molto differenti. L’indice PDO, infatti, per compiere un ciclo completo impiega approssimativamente 20-30 anni. La PDO è un fenomeno caratteristico soprattutto del Pacifico settentrionale.

Il PDO Index è stato ottenuto misurando le temperature superficiali del nord Pacifico attorno ai valori normali : in tal modo sono stati ricostruiti i valori mensili di tale indice a partire dagli inizi del XX secolo fino ai nostri giorni. In basso uno dei grafici più recenti dell’Indice PDO :

Oscillazione Decadale delle acque del Pacifico (PDO), descritte dal PDO Index

Oscillazione Decadale delle acque del Pacifico (PDO), descritte dal PDO Index. Fonte : NOAA

La fase fredda o negativa della PDO è caratterizzata da acque superficiali più fredde della norma (dove la norma è definita dai valori medi su tempi molto lunghi, dell’ordine del secolo) sul settore orientale e lungo le coste del Nord America, mentre il settore occidentale del Pacifico Settentrionale è caratterizzato da temperature superficiali superiori alla norma. La fase fredda ha prevalso nei periodi 1890-1924 e 1947- 76 e sembra che una nuova sia appena cominciata, come testimonia anche il grafico con la colorazione blu, proprio verso la fine.

La fase calda o positiva della PDO, che sembra aver dominato dal 1977 al 1999 e in precedenza anche nel periodo 1925-46, è invece caratterizzata dal raffreddamento del Pacifico occidentale ; un riscaldamento si registra, invece, sul bordo orientale.

Che influenza meteo-climatica può apportare la PDO con le sue variazione di fase?

L’impatto sul clima anche di tale fenomeno, a causa soprattutto della sua periodicità molto lunga, non è tuttora molto chiaro ; tuttavia si ipotizza che questo spostamento della posizione di grandi masse di acqua fredda o calda nel Pacifico sia in grado di alterare, in parte, il percorso della corrente a getto polare sopra il continente nord americano, influenzando soprattutto il clima di tale area geografica. Nello specifico con le fasi di PDO positiva si registra mediamente un deficit pluviometrico per il nord ovest USA e Grandi Laghi, un surplus pluviometrico negli USA e nel nord Messico, inverni più caldi nel nord-ovest Usa, mentre inverni più freddi si registrano nel sud-est degli Usa.

Le ripercussioni sul clima sono più sensibili se PDO e ENSO si trovano in fase, infatti questi due indici possono mostrarsi anche correlati tra loro ovvero :

PDO calda (PDO+) con El Niño / PDO fredda (PDO-) con La Niña

Nei prossimi appuntamenti andremo alla scoperta delle teleconnessioni stratosferiche più importanti, fondamentali per monitorare lo stato del Vortice Polare in Stratosfera e non solo, con influenze meteo-climatiche che riguardano anche l’Italia… Restate connessi su www.meteoindiretta.it

 

Articolo di Alberto Fucci del 06 Dicembre 2017 alle ore 12:39

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