Un nuovo studio pubblicato nell'”International Journal of Climatology” getta luce su un fenomeno decisamente comune nel nostro paese ma ancora poco studiato, probabilmente proprio per la mancanza di statistiche affidabili: i Tornado. I due ricercatori Marcello Miglietta (ISAC-CNR) e Ioannis Matsangouras (Servizio Meteorologico Greco) hanno infatti utilizzato i dati del database europeo di fenomeni estremi per compilare una statistica di questi fenomeni sul territorio italiano.
La figura sottostante mostra la distribuzione di trombe marine, ovvero di Tornado che si sviluppano sul mare. Dalla mappa appare evidente come la maggior parte di queste nel nostro paese si formino sulle coste tirreniche. La regione ad aver visto più eventi è la Sicilia, con ben 102 eventi registrati nel database nel periodo 2007-2016 scelto per questo studio.
Regioni come val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige e Umbria sono state escluse dalla statistica, per ovvi motivi.
La distribuzione dei fenomeni durante l’anno mostra, come atteso, un picco nella stagione autunnale, in particolare nel mese di settembre. In effetti, la maggior parte delle trombe marine (43%) si sviluppa durante l’autunno, mentre il restante 33% è distribuito nella stagione estiva. Sono più rari i fenomeni osservati in inverno dato che lo sviluppo di temporali è solitamente inibito a causa delle temperature più basse.
In generale, mediando su tutti i dati disponibili, ogni 100 km di costa è atteso almeno un evento all’anno, anche se in alcune regioni questo numero raggiunge facilmente i 5 eventi per anno.
La distribuzione di Tornado, ovvero trombe d’aria attive sul suolo e non sul mare, è molto simile a quella delle trombe marine. Questo risulta dal fatto che un buon 50% dei Tornado ha proprio origine da una tromba d’aria che successivamente si trasferisce su terra. L’immagine sottostante mostra tutti i tornado segnalati tra il 2007 ed il 2016 con punti di grandezza proporzionale all’intensità, un parametro che viene stimato in base ai danni durante un sopralluogo fatto successivamente.
I più attenti riconosceranno sicuramente i massimi nella pianura veneziana, nel Lazio ed in Puglia. La distribuzione annuale è molto simile a quella delle trombe marine anche se, quando l’analisi si riduce ai tornado non originati da trombe marine (barre verdi), il massimo si sposta intorno all’inizio dell’estate (maggio-giugno) piuttosto che all’inizio dell’autunno.
Risultati interessanti che devono comunque essere interpretati nell’ottica del breve periodo analizzato e del fatto che queste statistiche sono molto influenzate dalla densità della popolazione e dalla diffusione di internet. In effetti, senza le segnalazioni dirette di persone o i video pubblicati sui social, tali fenomeni non potrebbero essere categorizzati. Per questo motivo è difficile capire se tali fenomeni sono effettivamente aumentati in numero o in intensità negli ultimi anni.
Fonte articolo ed immagini : https://doi.org/10.1002/joc.5526
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