Circa due settimane fa avevamo cercato di spiegare la concentrazione delle temperature più alte in Italia sul versante Occidentale degli Appennini, ed in particolare tra le province di Firenze e Pisa, in Toscana. Nell’articolo avevamo attribuito questa discrepanza, ben evidente nei primi giorni della settimana, alla configurazione barica presente sull’Italia, e dunque alla distribuzione dei venti in quota e al suolo (pressione e vento sono variabili strettamente correlate in quota). Oggi, a più di 10 giorni dall’apice della “fiammata” Africana, possiamo osservare come la situazione si sia invertita. Non a caso, le temperature massime misurate nella giornata odierna mostrano una caratteristica distribuzione con massimi presenti sul versante Orientale Appenninico, come evidenziato dalle aree colorate nella mappa seguente.
La linea blu divide le zone più calde da quelle più “fresche”, ovvero rispettivamente le regioni ad Est dell’Appennino e quelle ad Ovest. L’analisi di venti misurati al suolo dalla rete di stazioni Meteo Network conferma la nostra ipotesi iniziale: nella maggior parte delle regioni i venti hanno direttrice da Ovest o Sud-Ovest.
Una configurazione di questo tipo favorisce un riscaldamento più intenso delle regioni ad Est dell’Appennino per numerosi motivi. Innanzitutto, l’aria che riesce a superare la catena Appenninica tende a riscaldarsi nella successiva discesa sul versante Orientale per compressione dovuta all’aumento di pressione verso il basso. Inoltre, l’aria proveniente dal mare, tende ad essere più fredda di quella che scorre sul terreno riscaldato dal sole, in quanto l’acqua ha una capacità termica più alta del terreno e quindi non cede facilmente energia sotto forma di calore all’aria stessa che vi scorre sopra. Viceversa, l’aria che attraversa per molti chilometri le regioni del Centro e Nord Italia, ha la possibilità di riscaldarsi man mano che procede verso Est. La situazione appena descritta era stata correttamente identificata dalla previsione del modello MOLOCH effettuata ieri. Un dettaglio del genere potrà risultare insignificante a molti dei nostri lettori, eppure è proprio grazie all’individuazione corretta di queste caratteristiche che i modelli riescono a prevedere temperature corrette. Un’errato posizionamento dei centri di Alta/Bassa pressione avrebbe compromesso la previsione del vento, e dunque in ultimo la previsione delle temperature massime sul Nord Italia.
Sono quindi sottigliezze come queste che permettono di formulare una previsione affidabile in una zona così meteorologicamente complessa come il territorio Italiano.
Località | T°C |
---|---|
Palermo | 32° |
Foggia | 32° |
Bari | 31° |
Siracusa | 31° |
Ascoli Piceno | 30° |
Lecce | 30° |
Catanzaro | 30° |
Chieti | 30° |
Catania | 29° |
Pescara | 29° |
Località | T°C |
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Aosta | 19° |
Belluno | 20° |
La Spezia | 21° |
Sondrio | 22° |
Savona | 22° |
Biella | 22° |
Udine | 23° |
Lecco | 23° |
Bergamo | 23° |
Gorizia | 23° |