La prima tempesta di sabbia dell’estate ha colpito Phoenix Giovedì sera portando forti venti che hanno causato numerosi blackout e la cancellazione di molti voli. Tutto il traffico in entrata e in uscita all’aeroporto di Sky Harbor è stato fermato tra le 20 e le 21 di ieri, come riferito dal portavoce dell’aeroporto Julie Rodriguez. Le operazioni sono riprese a partire dalle 20:45, ma non prima che 24 voli in arrivo fossero stati dirottati verso altri aeroporti. Inoltre la polvere che ha avvolto la città ha causato ingorghi dovuti alla scarsa visibilità, venti forti, con raffiche fino a 80 km/h, che hanno abbattuto numerosi alberi e linee elettriche.
Il vento e la polvere sono stati seguiti dalla pioggia: Surprise, Sun City e Peoria hanno visto cadere circa 25 millimetri di pioggia in un’ora. Tuttavia, solo una traccia di pioggia è stata ufficialmente segnalata a Phoenix Sky Harbor Giovedì notte, quantitativo che non è bastato a dichiarare finito il periodo senza precipitazioni iniziato il 2 Marzo scorso.
Molti fulmini hanno illuminato il cielo notturno e hanno causato la nascita di due incendi in un complesso industriale nella zona ovest di Phoenix. Le fiamme sono state alimentate dai venti che soffiavano in quella zona proprio a causa del passaggio della tempesta.
Queste tempeste non sono rare nei deserti del Medio Oriente o dell’Africa, ma spesso possono verificarsi anche in zone sufficientemente aride. L’innesco è costituito da un forte vento al suolo, solitamente associato col passaggio di un fronte temporalesco, che solleva le particelle più leggere di sabbia o polvere. Nel suo movimento, il fronte trascina con se i granelli di polvere, che vengono sostenuti dai forti venti negli strati medio-bassi. Nonostante le particelle più grandi associate a queste tempeste possano percorrere solo pochi chilometri, non è raro che alcuni nuclei più piccoli riescano ad attraversare l’oceano Atlantico, dalle coste dell’Africa, fino ad arrivare sulla East Coast. Ovviamente non è questo il caso delle tempeste di sabbia come questa, che rimangono fenomeni altamente imprevedibili, anche se i pericoli diretti per l’uomo sono molto limitati rispetto ad altri fenomeni naturali.
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