Il peggioramento che vi abbiamo preannunciato ormai da giorni sta per fare il suo ingresso dalla vallate Francesi sul Mediterraneo. Oltre al calo di temperature e alle piogge, l’approfondimento del minimo di pressione sarà accompagnato da forti venti, che spireranno dai quadranti Sud-Occidentali sulle coste Tirreniche. Prima di analizzare la situazione ed i rischi che ne conseguono, cerchiamo di capire il perché della comparsa di questo vento, che è da sempre sinonimo di giornate burrascose, tanto che il termine “Libecciata” significa esattamente “mareggiata di Libeccio”.
La causa va ricercata molto lontano, in particolare nella profonda saccatura , della quale abbiamo già parlato nei precedenti articoli, che ha messo in moto una vera e propria circolazione a grande scala avente come perno proprio il centro Europa. Le masse d’aria sono costrette ad attraversare Germania e Francia (frecce rosse in figura) fino a sfociare nel Mediterraneo dalle valli che si trovano tra Pirenei ed Alpi.
Come l’acqua di un fiume, che accelera se costretta a passare in un canale più stretto, l’aria (che è un fluido a tutti gli effetti come l’acqua!) deve necessariamente accelerare, trovandosi tra due catene montuose relativamente vicine. L’interazione con la catena Alpina da luogo alla formazione di un centro di bassa pressione, ovvero una zona dove viene attirata aria circostante. L’unica possibilità che ha il flusso in discesa dalla Francia consiste nel sfiorare la parte occidentale delle Alpi, creando venti molto sostenuti che seguono le isobare (linee bianche di egual pressione nella figura seguente) più fitte proprio nelle zone di maggior accelerazione.
Il vento è costretto poi a ruotare, seguendo le isobare, e assumendo la direttrice Sud-Occidentale caratteristica dei venti di Libeccio sul versante Tirrenico, come mostrato nella carta dei venti previsti dal modello MOLOCH.
Ma veniamo alle note dolenti. Come era lecito aspettarsi, sono previsti forti venti a partire dal primo pomeriggio, con raffiche che potranno raggiungere anche i 50 nodi, ovvero i 90 km/h: nella scala Beaufort questi valori corrispondono ad un mare forza 10, ovvero Tempesta.
A scoraggiare anche i più indomiti lupi di mare contribuisce la mappa delle onde previste sempre nello stesso periodo: la grafica mostra valori che raggiungeranno i 6 metri di altezza, corrispondenti al livello 6-7 nella scala di Douglas.
La situazione dovrebbe migliorare progressivamente in serata, quando l’allontanamento del minimo favorirà una diminuzione dell’intensità dei venit. Vi raccomandiamo quindi di seguire gli aggiornamenti delle autorità di porto e di evitare le uscite, soprattutto sulle coste di Toscana, Liguria e Lazio.
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