L’occhio del ciclone associato al Tifone Rammasun ha toccato terra questa mattina nel sud della Cina, nell’isola di Hainan, estendendosi nell’adiacente penisola di Leizhou. Nelle prossime ore Rammasun minaccerà altre regioni nel sud della Cina e del nord del Vietnam. Alle 05:00 di stamattina le raffiche massime registrate erano stimate in 249 km/h: questo ha reso Rammasun l’equivalente di un ciclone tropicale di categoria 4 nella scala Saffir-Simpson.
Secondo l’agenzia di notizie Xinhua, Rammasun è stata la tempesta più potente ad aver colpito Hainan in almeno nove anni e forse dal 1973. Nelle ultime 24 ore, Rammasun si è rapidamente intensificato da una categoria di fascia 1 ad una di fascia 4. Il tifone Neoguri, del quale abbiamo già parlato, era diventato anch’esso un super-tifone all’inizio di Luglio, ma l’intensificazione era avvenuta in mare aperto. Purtroppo, Rammasun si è intensificato proprio mentre stava giungendo sulla Cina.
La Central Television Cinese sostiene che Venerdì sera 1300 persone sono rimaste intrappolate nella città di Wenchang. Almeno un decesso è stata confermato, oltre agli enormi danni alle case. Le osservazioni meteorologiche della città di Haikou mostrano venti di 125 km/h, con una raffica di 167 km/h alle 18:00 (ora locale). Secondo le ultime previsioni, il centro di Rammasun farà il suo approccio finale nel Golfo del Tonchino, nella provincia costiera dello Yunnan, in Cina.
Pochi giorni fa, il ciclone aveva colpito le Filippine, zona già martoriata dal passaggio del tifone Haiyan, solo 8 mesi fa. All’interno e nei pressi di Manila, la capitale della nazione Filippina ed il centro di un’area metropolitana con una popolazione di 12 milioni di abitanti, i suoi effetti si sono fatti sentire violentemente Mercoledì mattina. Il centro di Rammasun è passato a Sud Ovest, poco dopo l’alba, attraverso le province di Batangas e Cavite appena a sud di Manila, e Bataan a nord-ovest della città, attraverso la baia di Manila. I danni intorno alla capitale comprendevano numerosi alberi abbattuti, tetti strappati, veicoli rovesciati e almeno un edificio crollato. Inoltre si sono verificate inondazioni in alcune parti della metropoli.
I forti venti hanno distrutto le baraccopoli lungo la baia di Manila: si tratta di costruzioni altamente vulnerabili ai forti venti, alle inondazioni ed ai cicloni tropicali. L’Aeroporto internazionale “Ninoy Aquino” ha registrato un picco di vento da est di 65 km/h, mentre la pressione ha toccato il minimo a 988 millibar. L’aeroporto si trova appena a sud del centro di Manila.
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