Il bilancio delle vittime sale a 24, mentre almeno 100.000 persone sono state evacuate. Tragedia per la biodiversità e il territorio, con oltre 480 milioni di animali uccisi dalle fiamme e 3,6 milioni di ettari di terreno bruciati.
Secondo l’ultimo aggiornamento via Nasa, nell’ultima settimana gli incendi che da oltre 4 mesi tormentano l’Australia si sono intensificati, lasciando una prospettiva ancora cupa. Le immagini del satellite Suomi NNP mostrano ancora circa 200 incendi attivi in tutto il continente, che continuano a devastare con ferocia il territorio, favoriti dal vento forte e da temperature oltre i 40°C. I danni sono incalcolabili: milioni di ettari di terreno sono stati distrutti, 480 milioni di animali sono morti tra le fiamme, oltre 100.000 persone sono state costrette ad evacuare, mentre le vittime confermate sono 24.
Nelle ultime ore la situazione nello stato di Victoria e nel Nuovo Galles del Sud, le aree maggiormente colpite dai roghi, sembra migliorata, grazie all’abbassamento delle temperature e alla diminuzione dei venti. Ciò non significa però, secondo le autorità, che la situazione non continui a peggiorare. Sono infatti previsti nuovi aumenti di temperatura per la prossima settimana, che potrebbero favorire il propagarsi delle fiamme per altre settimane.
La situazione è critica in tutta l’isola: oltre alle vittime, di cui 14 si contano soltanto dall’inizio del 2020, sono 1.200 le case distrutte, decine di migliaia senza corrente elettrica e migliaia le persone evacuate nelle cittadine costiere. A Canberra, la capitale, che si trova nel territorio più a rischio, la qualità dell’aria è attualmente la peggiore al mondo. Numerosi i disagi causati dalle fiamme, come l’esplosione di un serbatoio idrico a Cooma, nel Nuovo Galles del Sud, che ha inondato case e strade con milioni di litri d’acqua.
Il dramma riguarda in maniera significativa la biodiversità, con danni gravissimi alla vegetazione e agli animali. Secondo le stime, oltre 3,6 milioni di ettari di territorio – un’area più grande del Belgio – sono stati bruciati, lasciando le numerose specie selvatiche australiane senza cibo né riparo. Le immagini di animali in fuga dalle fiamme hanno fatto il giro del web e gli esperti ritengono che la perdita reale di animali superi i 480 milioni stimati. La tragedia riguarda soprattutto le specie a rischio di estinzione: già a novembre gli esperti di fauna selvatica avevano segnalato che almeno 2.000 koala erano morti negli incendi boschivi.
Il primo ministro australiano Scott Morrison, fortemente criticato per l’assenza e la mancanza di azione durante l’emergenza nel paese e per le sue politiche poco sensibili ai cambiamenti climatici, ha ordinato di richiamare 3.000 riservisti dell’esercito per aiutare con le operazioni di soccorso. Nel frattempo una raccolta fondi per finanziare i vigili del fuoco del Nuovo Galles del Sud ha raccolto circa 20 milioni di dollari australiani in 48 ore.
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