Il nostro Paese,come ben sappiamo, è al centro del Mediterraneo, e sotto l’aspetto climatico,si trova in un punto strategico, o meglio, è al centro di un “incrocio di venti e perturbazioni”. Se a questo associamo anche l’influenza, dell’arco alpino, che con la sua imponenza “sbarra” la maggior parte delle correnti fredde provenienti dal polo, possiamo affermare che il clima Italiano è tutto sommato temperato.
Provenendo per lo più dall’Oceano Atlantico, alle latitudine dell’Italia, le perturbazioni si muovono da Ovest verso Est, cioè in maniera “zonale“. La nascita delle perturbazioni, che influiscono il tempo e quindi il clima italiano, avviene dallo “scontro” tra le masse d’aria fredda,proveniente dal Polo nord, e quelle più tiepide che provengono dai Tropici.
Ora,vista la particolare conformazione orografica del nostro territorio, sono stati individuati tre tipi di perturbazioni che interessano le regioni italiane: Minimo sul Golfo di Genova, Depressione Mediterranee, Perturbazioni Atlantiche. Inoltre, vi sono anche: le situazioni di “blocco” e i Medicane, ovvero i cicloni mediterranei. Oltre queste tipologie,esistono molte altre perturbazioni difficili da classificare,come le irruzioni fredde siberiane oppure continentali, ma nel nostro reportage parleremo esclusivamente di quelle che portano precipitazioni intense e durature.
Passiamo a spiegare per “sommi capi” le prime tre situazioni:
Ciclogenesi sul Golfo Ligure, ovvero la circolazione dei venti,a forma di vortice, che si instaura attorno un minimo di bassa pressione. Queste depressioni si formano in corrispondenza del fronte freddo proveniente da Nord-Ovest che viene “incanalato” tra la catena montuosa Pirenaica,il Massiccio Centrale Francese, e la catena Alpina. Se volessimo stilare una tabella di frequenza,questo tipo di configurazione risulterebbe al primo posto,tra le perturbazioni che interessano l’Italia.
Prendono vita nel parte occidentale del mar Mediterraneo,tra Spagna e Sardegna. Si formano soprattutto nei mesi freddi,quando il fronte polare si trova alle latitudini italiane e i venti in quota sono disposti secondo i meridiani,per cui il movimento delle perturbazioni è lento.
Si formano principalmente durante il semestre freddo,ma,a differenze delle depressioni mediterranee,si producono quando i venti in quota sono disposti lungo i paralleli,per cui la velocità con cui attraversano il nostro territorio è maggiore e la loro origine atlantica resta ben individuabile.
Oggi abbiamo introdotto, questa “branca” della meteorologia Italiana,che proseguirà nei prossimi giorni, come un “documentario a puntate”. Seguiteci giornalmente su Meteoindiretta, spegni la tua fame di meteorologia !
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