In che modo il clima sta cambiando?

Quando si analizza un fenomeno, di qualsiasi natura, è necessario avere a disposizione un numero sufficiente di osservazioni. Più questo numero è elevato, più sarà accurata la descrizione del fenomeno che si osserva.

Pensiamo alla temperatura media giornaliera: se questa quantità venisse misurata soltanto nelle ore diurne, avremmo un valore finale di riferimento molto distante da quello reale. Infatti, senza l’informazione della temperatura notturna, non saremmo in grado di descrivere correttamente il valore medio della temperatura giornaliera e la sua variabilità.

Allo stesso modo, il clima è rappresentato dallo stato medio dell’atmosfera. E come per la temperatura media giornaliera, il clima può essere analizzato correttamente solo se si tengono in considerazione un numero sufficiente di osservazioni.

Il singolo evento atmosferico, descritto dalla meteorologia, è la singola osservazione. Tutti gli eventi atmosferici, mediati nello spazio e nel tempo, costituiscono il clima.

Gli eventi meteo si distribuiscono in modo simmetrico (vedi figura) rispetto ad un valore medio : gli eventi “medi” sono i più probabili (picco della campana) mentre gli eventi molto freddi e molto caldi sono in generale più rari (coda della campana).

I dati raccolti negli ultimi anni confermano che questa distribuzione (detta distribuzione gaussiana) sta cambiando. La variazione di questa curva rappresenta quello che viene comunemente definito cambiamento climatico.

Da un lato, la distribuzione trasla verso valori medi di temperatura più alti (prima immagine), dall’altra si appiattisce determinando una maggiore frequenza di eventi estremi (le code si allungano, vedi seconda immagine).

Sommando i due effetti, otteniamo la terza immagine: la media delle temperature è più alta e gli eventi di caldo estremo sono molto maggiori di quelli freddi.

Di conseguenza, il fenomeno del riscaldamento globale non viene smentito quando si verificano eventi di freddo estremi! Come suggerisce la distribuzione (coda a sinistra), questi continueranno a verificarsi ma in proporzione sempre più inferiore agli eventi di caldo estremo.

Articolo di Stefano Della Fera del 08 Febbraio 2020 alle ore 19:10

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