Emergenza siccità in Cile: che cosa sta accadendo?

Il Cile è regolarmente interessato da periodi di siccità estrema che solitamente si estendono per un massimo di due anni. Uno dei più recenti episodi è quello del 1998-1999, quando un intenso El Niño determinò una drastica riduzione delle piogge sull’intera regione.

Ma la recente emergenza idrica che sta interessando le regioni centrali del Cile è il risultato di un periodo siccitoso molto più lungo e preoccupante. Infatti, dal 2010 le precipitazioni registrate sono risultate anno dopo anno inferiori del 20%-45% rispetto ai valori della climatologia. Si tratta del periodo di siccità più esteso mai registrato in Cile da quando abbiamo a disposizione i dati, ovvero dal 1915.

Dallo studio degli archivi naturali, come gli alberi e il ghiaccio, il paleoclimatologo René D. Garreaud (Università del Cile) spiega che l’ultimo evento di questa portata potrebbe essere accaduto più di 1000 anni fa.

Già a partire dallo scorso anno, il ministro cileno dell’agricoltura ha dichiarato l’emergenza idrica. La produzione agricola si è fortemente ridotta e migliaia di animali sono morti a causa della mancanza di acqua. La sopravvivenza di circa un milione e mezzo di persone nelle zone rurali del paese è legata al rifornimento idrico attraverso camion cisterna.

Nell’immagine in alto sono riportate due foto di El Yago, bacino idrico della regione metropolitana di Santiago. Nell’immagine a sinistra, scattata nel marzo 2016, il bacino conteneva 216 milioni di metri cubi di acqua. In quella a destra, che risale allo scorso mese, il bacino contiene soltanto 99 milioni di metri cubi di acqua, il 40 % in meno.

Secondo gli esperti, la prolungata siccità è principalmente dovuta a cicli naturali della circolazione atmosferica e solo in parte potrebbe essere stata intensificata dal riscaldamento globale