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I fossili di dinosauri del sito Kem Kem evidenziano una predominanza di carnivori giganti mai riscontrata prima.
Quelli che sono considerati antichi resti di un terreno calpestato dai dinosauri potrebbero essere molto di più, secondo un nuovo studio. Le rocce cretacee dei Kem Kem Beds, tra il Marocco orientale e l’Algeria, potrebbero essere gli ultimi testimoni del luogo più pericoloso nella storia della Terra, dove i predatori di grandi dimensioni costituivano la specie predominante. A suggerirlo sono i reperti trovati in questo territorio, ancora poco studiato dagli esperti, sebbene i suoi strati risalenti al Cretaceo Superiore rappresentino un vero e proprio deposito di fossili.
“Questo è stato senza dubbio il posto più pericoloso nella storia del pianeta Terra, un luogo in cui un essere umano non sarebbe durato molto a lungo”, ha affermato il paleontologo Nizar Ibrahim, della University of Detroit Mercy. In nessun ecosistema terrestre moderno è stata mai trovata traccia di una tale predominanza di carnivori giganti e una relativa scarsità di erbivori, secondo i ricercatori.
Tra le due formazioni del sito Kem Kem – Gara Sbaa inferiori e Douira superiori – sono stati trovati innumerevoli fossili di dinosauri, pterosauri, crocodiformi, tartarughe, pesci, invertebrati, piante e altre tracce. Ciò che distingue il sito da altre formazioni note per la prevalenza di grandi predatori è la presenza simultanea di quatto tipi diversi di teropodi, mentre nella maggior parte delle formazioni mesozoiche simili sono state trovate una o due tipologie. Inoltre, questa “finestra sull’era africana dei dinosauri”, come la definisce Ibrahim, racconta di più della sovrabbondanza di grandi predatori di grande corporatura: almeno tre dei quattro predatori trovati si collocano tra i più grandi dinosauri conosciuti, mentre gli erbivori di grandi dimensioni risultano scarsi, sebbene questi vi abbiano probabilmente convissuto.
Anche le fonti di sostentamento per questi dinosauri erano abbondanti, con la vastità del sistema fluviale e un’abbondanza di pesci e animali marini che l’area ospitava all’epoca, cioè circa 100 milioni di anni fa. “Questo posto era pieno di pesci assolutamente enormi, tra cui celacanti giganti e pesce polmone”, spiega il paleobiologo David Martill, dell’Università di Portsmouth nel Regno Unito.
Purtroppo, la ricchezza di reperti fossili del sito di Kem Kem è stata sfruttata nel tempo non solo da ricercatori, ma da molti cacciatori di fossili commerciali, con il risultato di una grossa lacuna nella costruzione di una visione esauriente di ciò che rappresenta. Molti di questi antichi resti sono sparsi in tutto il mondo in collezioni private, disperdendo le ricerche a numerose raccolte in diversi continenti. “Questo è il lavoro più completo sui vertebrati fossili del Sahara in quasi un secolo, da quando il famoso paleontologo tedesco Ernst Freiherr Stromer von Reichenbach ha pubblicato la sua ultima grande opera nel 1936”, ha affermato Martill.
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