Overshoot Day 2020: da oggi siamo ufficialmente in debito con il pianeta

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Il budget annuale di risorse naturali si esaurisce sempre prima. Così ricorriamo alle riserve di altri paesi e all’erosione delle risorse, a scapito delle generazioni future.

La data del sovrasfruttamento di risorse terrestri si anticipa ogni anno di più, con un tasso che supera di 1,7 volte le capacità di rigenerazione degli ecosistemi. L’Overshoot Day, calcolato dal Global Footprint Network in base al rapporto tra risorse ed esigenze dell’umanità, per l’Italia arriva oggi e segna la data in cui idealmente si esauriscono le risorse annuali a disposizione. Il nostro paese sfrutta il quadruplo delle risorse disponibili sul territorio ed è giunto così all’esaurimento del “budget” prima della fine dell’anno. L’erosione del patrimonio naturale e l’affidamento alle risorse di altri paesi sono una conseguenza di questo indebitamento precoce, che i nostri ecosistemi non sono più in grado di riparare.

Avendo esaurito le capacità delle risorse naturali di rinnovarsi per sopperire ai bisogni della popolazione a ritmi insostenibili, il benessere del paese si fonderà essenzialmente sulle spalle delle altre nazioni o a discapito delle generazioni future, che avranno sempre meno risorse a disposizione. Lo evidenzia il team di Ecodinamica dell’Università di Siena, che avverte che non si tratta soltanto della salvezza di piante e animali, ma di tutto ciò che la Terra ci offre di indispensabile per sopravvivere: acqua, aria pulita, cibo, materie prime e via dicendo.

L’Overshoot Day è calcolato in base ai dati pregressi, per cui non sappiamo se l’emergenza sanitaria Covid-19 abbia influenzato in modo negativo o positivo il meccanismo di consumo-assorbimento. Così come sono diminuite drasticamente le emissioni di gas serra durante il lockdown, ad esempio, allo stesso modo potrebbe esserci una spinta dovuta alla ripresa economica una volta terminato, con un maggiore impatto ambientale a lungo termine. La data potrebbe anticiparsi nuovamente l’anno prossimo, continuando sul trend seguito finora – nel 2019 è stata il 15 maggio, nel 2018 il 24 maggio. Ma per comprendere la drammaticità di questo fenomeno basta guardare a qualche decennio addietro: fino al 1965 l’impronta ecologica degli italiani è stata inferiore alla biocapacità nazionale, per poi subire un incremento costante.

Oggi, il nostro Paese consuma 489 milioni di tonnellate in risorse naturali all’anno, di cui 322 sono importate, mentre le emissioni inquinanti non hanno subito alcuna riduzione significativa dal 2014, a differenza di altri paesi europei. I dati sottolineano ancora una volta l’urgenza di una transizione verde, ancora di più dopo la crisi coronavirus, per scongiurare ulteriori peggioramenti del nostro impatto ambientale già scritto.

Articolo di Erika del 14 Maggio 2020 alle ore 16:34

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