Le misteriose nuvole di Venere potrebbero nascondere forme di vita

Tempo di lettura: 1 minuto.

A 50 chilometri dalla superficie estremamente ostile di Venere potrebbero esserci le condizioni ideali per microrganismi simili a quelli terrestri.

Venere è un pianeta misterioso e inospitale, la cui superficie rappresenta una delle caratteristiche più singolari e interessanti. Elementi come lo zinco, il piombo e lo stagno non sono in grado di resistere alle condizioni di questo pianeta, avvolto da uno spesso strato di nubi che è il frutto di complesse reazioni chimiche tra anidride solforosa e vapore acqueo. L’ostilità della superficie rende complicate anche le missioni di esplorazione: nessun veicolo spaziale ha mai resistito per più di due ore. Ma secondo ricerche recenti, non è del tutto escluso che possano esserci forme di vita su Venere, o meglio, nella sua atmosfera.

La prima intuizione fu dell’astronomo e astrofisico Carl Sagan, che negli anni ’60 ipotizzò che le nuvole di Venere potessero ospitare la vita. In seguito, alcuni scienziati hanno osservato delle masse oscure attorno al pianeta, che assorbono grandi quantità di raggi solari e per questo motivo potrebbero fungere da combustibile per la vita. Secondo gli studi recenti, le particelle osservate potrebbero essere simili ai microrganismi dell’atmosfera terrestre, mentre le condizioni nel livello superiore dello strato di nuvole sarebbero abitabili sia per la temperatura e che per la pressione atmosferica. A 50 chilometri dalla superficie potrebbero vivere enormi colonie di batteri, in base alle teorie, il che sarebbe ancora più affascinante se si pensa che le nuvole si muovono ad un’incredibile velocità: compiono un giro intero del pianeta in 4 giorni, muovendosi ad una velocità di circa 250 chilometri orari.

Le condizioni inabitabili di Venere sono il frutto di una lunga evoluzione. Circa 4 miliardi di anni fa il pianeta era coperto da oceani, come la Terra. L’evaporazione progressiva dell’acqua ha causato un drammatico effetto serra, con temperature superficiali medie di 464 °C. Si tratta dell’atmosfera più calda del sistema solare, dove i livelli di anidride carbonica superano di centinaia di volte quelli della Terra.