Erutta Vulcano in Giappone, video impressionanti

Sale il bilancio dei feriti per l’eruzione del Monte Ontake, nel Giappone Centrale, avvenuta Sabato a mezzogiorno. Con i suoi 3.067 metri, il Monte Ontake si trova tra le prefetture di Nagano e Gifu, sull’isola Giapponese di Honshu. Sono undici le persone rimaste ferite e oltre 250 quelle intrappolate, sette degli 11 feriti sono stati trovati svenuti. Nel video pubblicato su YouTube poche ore fa è contenuta una testimonianza esclusiva, che mostra i turisti in fuga dall’eruzione.

Oltre 250 persone sono rimaste intrappolate in montagna dato che per le squadre di soccorso era troppo pericoloso avvicinarsi.

La nube piroclastica

Escursionisti in fuga dall’eruzione, ricoperti di cenere vulcanica

Mikio Oguro, un giornalista dell’emittente Nipponica NHK che si trovava sul pendio, ha detto di aver visto del fumo enorme che usciva dal cratere, bloccando la luce del sole e riducendo la visibilità a zero.

Avanzamento della nube piroclastica

Insieme alla crew, ha dovuto usare i fari per trovare un lodge e rifugiarsi. “I miei colleghi mi hanno confessato dopo che pensavano di morire”, ha detto Oguro. L’Agenzia Meteorologica del Giappone ha innalzato il livello di allerta per il Monte Ontake a 3 su una scala da 1 a 5. Il consiglio è quello di stare lontano dal monte, dato che cenere e altri detriti potrebbero cadere fino a 4 chilometri di distanza.

QUALCHE DETTAGLIO SCIENTIFICO IN PIU’

Il Giappone si trova al confine tra la placca Euro-Asiatica, la placca del Pacifico e quella delle Filippine. Le ultime due placche, essendo di tipo Oceanico, sono più dense di quella Euro-Asiatica (di tipo Continentale) e dunque tendono a scorrere sotto, nello stesso modo in cui l’aria di un fronte freddo si incunea sotto all’aria calda durante il suo avanzamento. L’acqua proveniente dai sedimenti abbassa il punto di fusione delle rocce vicine, provocando la comparsa di magma che alimenta numerosi vulcani sviluppati lungo la linea di confine tra le placche (punti rossi in figura).

Schema delle placche coinvolte

La lenta risalita del magma lungo la zona di contatto aumenta il contenuto di Silicati (principale materiale contenuto nel magma), e dei gas intrappolati in essi. Per questo tendono a formarsi delle “bolle” di gas intrappolate nel magma (ricordiamo che si tratta di un materiale né liquido né solido) che successivamente portano a eruzioni violente, con emissione di nubi composte da materiale piroclastico.

Schematica cross-section della zona di subduzione