L’alluvione di Firenze del 1966 è stato uno dei maggiori eventi alluvionali verificatesi sull’Italia. Il numero di vittime (29),la quantità di pioggia caduta e i milioni di lire di danni lo fanno entrare di diritto in questa nostra classifica.
Il tutto cominciò dopo un mese di Ottobre particolarmente umido e piovoso, dovuto al passaggio sulle nostre regioni, specialmente quelle del versante tirrenico, di numerose perturbazioni Atlantiche che avevano scaricato ingenti quantitativi di pioggia. Cosi, dopo una breve tregua a cavallo della festività di Ognissanti, il mattino del 3 Novembre, la città di Firenze, ma generalmente tutta la Toscana e gran parte del centro-nord si svegliò sotto una fitta pioggia, che aumentava d’intensità col passare dell ore.
La mappa sotto riportata è una rielaborazione del quadro barico del giorno 3 Novembre 1966, a cura della NOAA su dati del modello americano NCEP. Dalla mappa si evince che, una saccatura di origine nord-Atlantica, “aiutata” dalle due figure di alta pressione disposte ad est ed ovest della stessa, prese la strada del Mediterraneo, attivando umide correnti meridionali, sulle nostre regioni. Venti di Libeccio che causano pioggia e temporali, specialmente sul comparto Ligure-Tirrenico della penisola.
Quella giornata trascorse sotto una incessante pioggia, al che la sera le acque dell’Arno erano già salite a livelli di allerta. Il disastro però era alle porte.
Nelle campagne a nord della città di Firenze,precisamente alla diga artificiale della centrale idroelettrica della “Penna” l’acqua aveva raggiunto il limite massimo e gli operai furono costretti ad aprire le condotte per ovviare a questo problema. Alla diga successiva (Levane) si ripresentò lo stesso problema e di nuovo, le condotte furono aperte, poco più avanti l’Arno ricevette gli apporti idrici del torrente “Sieve”, anch’esso in piena, gonfiando l’Arno a dismisura, tanto che tra le 2 e le 3, del 4 Novembre alcuni quartieri di Firenze erano già stati completamente invasi dall’acqua. Dal quel momento, la rete idrica si distrusse quasi completamente, riversando per le strade ogni sorta di rifiuto e nel giro di un paio d’ore mancò acqua, luce e gas in ogni casa della città.
La mappa sottostante ci mostra lo scacchiere barico sul continente europeo la mattina del 4 Novembre 1966. Il nucleo di bassa pressione,alimentato da intensi venti meridionali, si trova proprio al largo del Tirreno settentrionale,favorendo incessanti piogge sulla Toscana.
All’alba del 4 Novembre,Firenze era completamente invasa dall’acqua, l’Arno raggiunse valori mai registrati prima,tanto che nel quartiere di Santa Croce si misurarono oltre 6 metri d’acqua. Più di 5000 persone furono costrette ad abbandonare le proprie case,ormai invase dal fango e dai detriti quasi fino ai piani alti. Molte persone dovettero dormire sui tetti per evitare di morire affogati nelle acque putride dell’Arno. Piovve senza sosta per l’intera giornata del 4. Le stazioni meteorologiche di Firenze registrarono accumuli pluviometrici da record, mediamente, caddero sulla città 490 mm di pioggia in meno di 48 ore, volendo fare un paragone, la pioggia che in media cade in 3 mesi. Fortunatamente il 5 Novembre il sole fece capolino tra le nubi ed iniziò la lenta ripresa alla normalità.
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