Quante volte, abbiamo sentito parlare alla televisione o alla radio, di un imminente arrivo di una perturbazione foriera di piogge e temporali ed il meteorologo di turno ci metteva in guardia sulle entità delle precipitazioni citando i possibili millimetri di precipitazione ? Oppure nelle analisi di un evento estremo, vedi gli innumerevoli alluvioni che hanno colpito le nostre regioni negli ultimi mesi, si sente dire ” in una sola giornata sono caduti 500 mm di pioggia” ?
Ma i “millimetri di pioggia” come si calcolano, e quanta acqua equivale ad un millimetro di precipitazione ? E quali sono gli strumenti che ci permettono di farlo ?
Partiamo dallo strumento che ci permette di misurare i “millimetri di pioggia” ovvero il pluviometro, esso è definito come “uno strumento che misura la quantità di pioggia precipitata durante un certo periodo in una determinata località, espressa in altezza di acqua per unità di superficie”. L’altezza di acqua per unità di superficie, in meteorologia, viene chiamata “altezza pluviometrica“, ed proprio la misurazione di questa grandezza che ci permetterà di capire quanta acqua è caduta sulla zona di nostro interesse. I pluviometri dovrebbero essere installati sempre in aree aperte (quindi lontano da edifici o alberi che possano fare da scudo alla pioggia), con la bocca ad 1 metro e mezzo dal suolo. Inoltre non dovrebbero avere mai una imboccatura troppo piccola perché questo comporta un errore in difetto (specie in occasione di pioggia a vento, la bocca troppo piccola potrebbe non raccogliere tutta l’acqua in caduta). È per questo che i pluviometri ufficiali hanno una imboccatura standard di 36 cm di diametro. La neve e la grandine vengono misurate dopo il loro scioglimento nel contenitore. Un dato da considerare se si vuole essere molto precisi è che i pluviometri, essendo situati al di sopra della superficie del suolo, non registrano le cosiddette “precipitazioni occulte”, cioè quella piccola quantità di acqua che arriva al suolo per la presenza di nebbia, rugiada, brina: si tratta però di quantitativi molto piccoli (inferiori al mm), che non incidono in modo particolare sui valori di altezza d’acqua.
Un millimetro di accumulo è pari come quantità ad 1 litro caduto su una superficie di 1 metro quadrato. Dire ad esempio che la quantità di pioggia caduta in una certa località è di 20 mm, equivale a dire che su ogni area di 1 metro quadrato in quella determinata località sono caduti 20 litri di pioggia. Se si posizionasse al suolo un contenitore con una apertura di 1 metro quadro, troverei quindi al suo interno 20 litri. Questo modo di misurare le precipitazioni ci permette facilmente di calcolare i volumi di pioggia caduti su estensioni areali più grandi, per esempio, immaginiamo di essere il proprietario di un campo agricolo avente un’estensione di 10.000 metri quadrati (un ettaro). Se al centro del suo campo ha posizionato un pluviometro e da esso ricava che in un giorno sono caduti ad esempio 5 mm di pioggia (cioè 0,005 metri), potrà calcolare il volume di acqua caduta nel suo campo in questo modo: 0,005 m x 10.000 m2= 50 metri cubi. E poiché 1 metro cubo di acqua corrisponde a 1000 litri, otterrà la cifra di 50.000 litri di acqua.
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