Sono veramente poche le macchine che possono permettersi di percorrere un’autostrada a 400 km/h, non tanto per il limite di velocità, quanto per le potenzialità stesse del motore. La macchina atmosferica, si sa, ha tanta di quella energia da spendere ma spesso gran parte di essa viene dissipata in forme poco appariscenti. Nei prossimi giorni i principali modelli di previsione individuando la formazione di un vasto “fiume” di aria sull’Atlantico, dove le velocità potranno raggiungere (e probabilmente superare) i 380 km/h!
Questo “fiume”, chiamato dagli studiosi “jet stream“, è uno dei principali motori del brutto e cattivo tempo, che si muovono principalmente sulle sue ondulazioni. Per capire la genesi di questi venti molto intensi basta considerare l’acceso contrasto termico che si andrà a formare tra l’aria dei tropici, richiamata verso l’alto dall’anticiclone delle Azzorre, e quella fredda proveniente dalla Groenlandia, che si incontreranno proprio sul Nord-Atlantico, provocando la comparsa di una forte discontinuità di temperatura, a cui corrisponde proprio un aumento del vento in quota.
Ma quali sono le conseguenze dirette di questa intensificazione proprio a ridosso del continente Europeo?
La prima, piuttosto immediata, riguarda l’intensificazione dei venti dai quadranti settentrionali, soprattutto sulle regioni del Centro-Nord. Tuttavia, questo non garantirà una diminuzione delle temperature ma un andamento opposto in molte zone del paese, grazie all’azione dei venti caldi di foehn, soprattutto al Nord-Ovest.
La seconda riguarda gli effetti di questa “sciabolata” a lungo termine. Bisogna infatti pensare alla corrente a getto (jet stream) come un nastro trasportatore che influenza il movimento delle masse d’aria sottostanti non interamente ma in buona parte. Risulta quindi facile immaginarsi che il Nord Europa sarà continuamente investito da perturbazioni, costrette a rimanere a Nord proprio da questa “catena” di venti, mentre il Mediterraneo sarà interessato da una nuova espansione dell’Anticiclone delle Azzorre che garantirà bel tempo e temperature miti. Una linea evolutiva che viene confermata anche dalle emissioni dei principali modelli di ensemble, che attribuiscono a questa possibilità un’incertezza veramente contenuta (area verde in figura), dell’ordine di 0.4 deviazioni standard. Un valore decisamente basso se si pensa che stiamo parlando di previsioni a 96 ore…
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