Il 2014 è stato l’anno più caldo mai registrato da almeno 200 anni

C’è poco da rimanere stupiti.

Quando poche settimane fa ci eravamo trovati a discutere i dati, ancora incompleti, sull’anno che stava per finire, avevamo evidenziato come la maggior parte delle agenzie meteorologiche mondiali (tra cui quella Giapponese e quella Americana) rilevassero il 2014 come l’anno più caldo mai registrato nelle serie di analisi storiche. Certo, bisogna sottolineare che le osservazioni meteorologiche hanno una storia piuttosto “breve” di 200 anni, e frastagliata da molti “buchi” e disomogeneità. Tuttavia, fa impressione osservare il trend che ogni anno, puntualmente, continua a crescere.

Ora, ad anno terminato, è possibile analizzare i dati pubblicati dall’istituto di scienze atmosferiche e del clima (ISAC) di Bologna, che grazie al lavoro dei ricercatori è stato in grado di ricostruire le serie storiche di molte località italiane a partire dai primi anni dell’800.

I dati riguardanti l’ultimo mese dell’anno appena terminato sono eclatanti: dicembre 2014 è risultato il terzo più caldo mai registrato, con un’anomalia complessiva di +1.75°C ( ricordiamo che questo valore esprime la differenza tra le temperature misurate e le medie mensili calcolate su un periodo trentennale di riferimento 1971-2000).

Anomalie termiche del mese di Dicembre 2014, dati elaborati dall'istituto ISAC-CNR

Anomalie termiche del mese di Dicembre 2014, dati elaborati dall’istituto ISAC-CNR

Molto più differenziata è stata invece la situazione pluviometrica: dicembre è stato un anno tutto sommato in media, con un surplus di appena il 15% rispetto alla media trentennale. Tra le regioni più “secche” sono evidenti la Puglia, parte della Sicilia e della Sardegna settentrionale.

Anomalie pluviometriche del mese di Dicembre 2014, dati elaborati dall'istituto ISAC-CNR

Anomalie pluviometriche del mese di Dicembre 2014, dati elaborati dall’istituto ISAC-CNR

Non sono quindi bastati quei pochi giorni di temperature spiccatamente sotto media di fine mese per riportare in pari un bilancio già disastroso in partenza. Freddo che assume l’importanza di una goccia in un (caldo) oceano se si considera poi la situazione annuale, che vede un’anomalia complessiva di +1.39°C. Un dato preoccupante, che colloca l’anno appena passato al primo posto nella classifica degli anni più caldi mai registrati in Italia, ma anche nel mondo.

Anomalie termiche dell'anno 2014, dati elaborati dall'istituto ISAC-CNR

Anomalie termiche dell’anno 2014, dati elaborati dall’istituto ISAC-CNR

Articolo di Guido Cioni del 08 Gennaio 2015 alle ore 16:10

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