Massime 20 gradi oltre la media, lo strano lato di Gennaio

Oltre 26°C a 1000 metri.

E’ questo lo straordinario dato che proviene da una delle stazioni del Cuneese dove, nella giornata di ieri, sono stati raggiunti e superati i 26 gradi ad oltre 1000 metri di altezza sul livello del mare. Una temperatura che, molto probabilmente, si fatica a raggiungere anche nei mesi estivi. Uno dei tanti effetti dovuti all’azione del fohen, un vento caldo e secco che abbiamo già avuto modo di descrivere nei giorni scorsi, che causa un riscaldamento repentino dell’aria sul versante sottovento delle Alpi. Un fenomeno che può far letteralmente “schizzare” il termometro, da 0 a 26°C nel giro di poche ore, come successo proprio alla stazione sopra citata, e mostrato nell’immagine seguente.

Dati meteo registrati a Viola (CN) nella giornata di Sabato

Dati meteo registrati a Viola (CN) nella giornata di Sabato

Tuttavia, il Cuneese è stata solo una delle molteplici zone che hanno risentito di questo effetto: anche i termometri di Piemonte, Lombardia ed Emilia si sono spinti ben oltre la media stagionale, raggiungendo massime di oltre 20°C. Da segnalare i 26.6°C di Busca (CN), i 26,6°C di Cumiana (TO) a 327 metri di altezza, i 26°C di Viola (CN) a oltre 1000 metri di altezza, i 25.1 di Nichelino, alle porte di Torino, ma anche i 22.2°C di Pavullo, nell’appennino Modenese, ed i 22.6°C di Castelnuovo ne’ monti, in provincia di Reggio Emilia.

Temperatura massima registrata nella giornata di Sabato

Temperatura massima registrata nella giornata di Sabato

Insomma, una vera e propria ondata calda che ha pareggiato (se non superato) in un sol colpo le deboli anomalie negative dovute all’incursione fredda di fine anno. Non ci stupirebbe quindi vedere concludere il mese di Gennaio con un nuovo, ennesimo, trend di aumento termometrico.

Nella giornata odierna i venti, complice il cambiamento barico in quota, stanno diminuendo, permettendo alla nebbia di guadagnare nuovamente terreno. Occorre infatti sottolineare come questi due aspetti, seppur tipici dello stesso scenario di alta pressione Mediterranea, portino ad effetti completamente diversi: caldo e secco nel caso di fohen, umido e molto freddo nel caso di nebbia. Due condizioni che spesso danno luogo a veri e propri “fronti” ben delineati che rappresentano la zona di azione dei venti che pian piano riescono a “erodere” lo strato di inversione che provoca la comparsa della nebbia. Una situazione ben rappresentata dall’immagine seguente.

Immagine satellitare a confronto con venti e temperature misurate in Emilia-Romagna

Immagine satellitare a confronto con venti e temperature misurate in Emilia-Romagna

Articolo di Guido Cioni del 11 Gennaio 2015 alle ore 13:53

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