Ondate di caldo, ondate di gelo…tante differenze?

Spesso, parlando dell’affidabilità di una determinata previsione, si fa riferimento alla stagione in cui ci si trova e al tipo di fenomeno che si sta cercando di prevedere. A tutti sarà capitato di sentire che le incursioni di aria fredda provenienti, per lo più, dai quadranti orientali sono molto meno prevedibili delle equivalenti ondate di aria calda provenienti dai quadranti meridionali. E’ facile immaginarsi il perché di questo atteggiamento: ostacoli come la catena Alpina ed i Balcani hanno un ruolo fondamentale nel bloccare o deviare incursioni di aria fredda. Viceversa, il bacino Mediterraneo non ha praticamente nessun ostacolo orografico che impedisce all’aria calda di salire dalle pianure desertiche Africane verso nord.

In questo senso, ci siamo sentiti molto più sicuri nell’annunciare l’arrivo dell’aria calda di origine Africana prevista per la prossima settimana, già ad una settimana di distanza. Una veloce analisi delle previsioni emesse negli ultimi giorni ci conferma che questa caratteristica è stata identificata dai modelli solo a partire dal 27 aprile, come mostrato nell’immagine seguente.

Confronto tra le previsioni emesse ad 1 giorno di distanza per lo stesso giorno: 6 maggio

Confronto tra le previsioni emesse ad 1 giorno di distanza per lo stesso giorno: 6 maggio

La previsione inizializzata il giorno prima (26 aprile), a causa di un vortice depressionario molto più debole sul Nord Atlantico, non identificava un’espansione così pronunciata dell’anticiclone verso Nord (colori rossi in basso), limitando quindi gli effetti dell’aria calda sul Mediterraneo e sulla nostra penisola. Oggi, a poco meno di una settimana sembra delinearsi ormai un quadro decisamente estivo, nonostante le incertezze che sono schematizzate nella figura sottostante. Mentre sull’Atlantico i vari scenari (linee colorate) sono piuttosto concordi, la situazione si fa più complessa, non a caso, appena entrati nel Mediterraneo, nei pressi della nostra penisola.

Altezza di geopotenziale a 500 hPa prevista per il prossimo 6 maggio dai vari scenari previsionali di ensemble

Altezza di geopotenziale a 500 hPa prevista per il prossimo 6 maggio dai vari scenari previsionali di ensemble

Quindi, nonostante la relativa eccezionalità dell’evento (che tanto raro non è a maggio…) non è ancora possibile fornire una stima accurata delle temperatura che si misureranno nelle città Italiane. Per avere un’idea generale si può fare riferimento al diagramma sottostante, per la città di Roma, dove si riportano le temperature previste alla superficie nella città di Roma: in questo caso l’aumento termico è evidente dopo il 3 maggio.

Andamento della temperatura alla superficie nella città di Roma secondo i modelli di ensemble

Andamento della temperatura alla superficie nella città di Roma secondo i modelli di ensemble

Articolo di Guido Cioni del 30 Aprile 2015 alle ore 15:10

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