Giornata elettrizzante, Mediterraneo sede di numerosi temporali

Continuano a persistere sul centro-Europa, ed in parte del Mediterraneo, temperature molto più alte rispetto alla media del periodo. Una situazione anomala, che ha portato all’accumulo di aria calda vicino al suolo, soprattutto nelle regioni interne Spagnole ed Italiane. Purtroppo molti considerano, sbagliando, questa situazione come diametralmente opposta al maltempo, valutando l’equivalenza caldo=bel tempo. In realtà la presenza di aria molto calda vicino alla superficie può aumentare  l’insorgenza di temporali, se vengono soddisfatte alcune condizioni particolari come il passaggio di “pacchetti” di aria fredda in quota. Infiltrazioni che sono state sempre più frequenti negli ultimi giorni, condizionando una sempre più frequente attività temporalesca sul Mediterraneo, come mostra l’animazione seguente.

Animazione immagine satellitare infrarosso, precipitazioni e fulminazioni

Osservando l’animazione odierna per il nostro paese si nota come i temporali siano nati praticamente ovunque alla stessa ora e si siano sviluppati principalmente lungo il crinale Appenninico.

Animazione del tracciato radar e dell’immagine satellitare per il nostro paese

Dalla mezzanotte sono state registrate nel nostro paese ben 67592 scariche complessive di fulminazioni positive e negative, e mancano ancora i valori del tardo pomeriggio di oggi!

Fulminazioni cadute in Italia dalla mezzanotte

Fulminazioni cadute in Italia dalla mezzanotte

Eppure, se si osserva una qualsiasi carta sinottica è facile accorgersi di come le zone di bassa pressione in quota siano presenti più a Nord, tra Francia e Germania, laddove non si osserva nessun tipo di fenomeno temporalesco. Perché non vale quindi l’equivalenza bassa pressione=maltempo?

Se vogliamo valutare il rischio di temporali occorre, come prima, stabilire le aree dove la variazione di temperatura con la quota è maggiore, ovvero le zone dove si ha un profilo instabile. Il passaggio del fronte freddo di qualche giorno fa ha portato un calo delle temperature piuttosto uniforme su gran parte del centro Europa, dove l’orografia è quasi assente. Viceversa, al Sud, soprattutto su Italia e Spagna, la situazione è risultata più complessa: vista la presenza di catene montouse piuttosto elevate, l’aria fredda è riuscita a filtrare solo in quota, lasciando l’aria calda accumulata nei bassi strati dell’atmosfera (vd. immagine seguente).

Venti (linee) e temperature (colori) previste dal modello GFS in Europa

Venti (linee) e temperature (colori) previste dal modello GFS in Europa

Ovviamente questa è una situazione instabile, dato che l’aria calda risulta più leggera di quella fredda e quindi entrambi gli strati tendono a mescolarsi, portando allo sviluppo di instabilità diffusa. Un veloce sguardo al satellite evidenzia la differenza tra i corpi nuvolosi presenti sul centro europa (sterile copertura di nuvole medio-alte) e quelli presenti su Spagna, Italia e Balcani, perlopiù associati a temporali.

Tipi di copertura nuvolosa elaborati dall'immagine satellitare

Tipi di copertura nuvolosa elaborati dall’immagine satellitare

Articolo di Guido Cioni del 09 Giugno 2015 alle ore 15:54

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