Inondazioni nel sud della Cina, evacuate 230mila persone

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Almeno 20 persone sono scomparse. Il maltempo continuerà anche nei prossimi giorni.

Nelle ultime ore la Cina meridionale è stata colpita da violente inondazioni e frane, che hanno costretto centinaia di migliaia di persone a lasciare le loro case. I danni maggiori si sono concentrati tra la provincia Hunan e la regione di Guangxi, dove il settore turistico è stato gravemente colpito. Le autorità locali hanno affermato che circa 6.000 strutture tra hotel, attività e abitazioni sono state danneggiate dall’acqua, mentre almeno 20 persone sono scomparse. L’agenzia di stampa Xinhua ha affermato che “i forti temporali hanno portato a livelli d’acqua pericolosamente alti” in 110 fiumi.

In totale quasi 3 milioni di persone sono state colpite dalle inondazioni di questi giorni, con circa 228.000 sfollati. Almeno 1.300 abitazioni sono distrutte, secondo il Ministero cinese della gestione delle emergenze, con danni economici stimati di oltre 700 milioni di dollari. Il settore turistico del Guangxi era già stato duramente colpito dalla pandemia, con ulteriori perdite a causa delle inondazioni. Nella pittoresca città Yangshuo, famosa per i suoi paesaggi fluviali, alcune strutture turistiche sono state rovesciate dai forti acquazzoni, mentre molti visitatori sono stati evacuati su zattere di bambù.

Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, nella Normal University di Guilin si è dovuti ricorrere all’uso di bulldozer per aiutare gli studenti intrappolati dalle inondazioni. Con centinaia di vigili del fuoco impegnati nell’emergenza, le autorità hanno cercato di contenere i danni attraverso le dighe, in particolare la massiccia struttura delle Tre Gole sul fiume Yangtze. I principali sistemi fluviali del sud della Cina sono regolarmente colpiti dalle esondazioni stagionali, soprattutto lo Yangtze e il Fiume delle Perle, e si temono ulteriori danni per i prossimi giorni in cui è previsto ancora maltempo.