La pioggia continua, quasi senza di sosta, ad imperversare sulla parte occidentale della città di Genova. Questa distinzione geografica, apparentemente superflua, è di vitale importanza in casi come quello che si sta verificando, in quanto l’estrema localizzazione dei fenomeni condiziona il passaggio da fenomeni molto intensi ad assenza di precipitazioni in poche decine di chilometri. Occorre sottolineare, come sempre, che il territorio Italiano, e soprattutto quello Ligure, non sono nuovi ad eventi simili, favoriti dalla complessa circolazione che si verifica in presenza di un’orografia così articolata. Risulta difficile, se non impossibile , trovare un luogo che sia così unico al mondo, dove montagne, colline e mare si avvicendano in pochissimo spazio. Da questo, la difficoltà di fornire una previsione corretta e affidabile nei minimi particolari, anche a 24 ore di distanza.
La criticità della situazione era già stata evidenziata ieri, nell’articolo pubblicato nella prima mattinata, invitando alla prudenza. Le elaborazioni dei principali modelli meteorologici evidenziavano la formazione di una linea di convergenza dovuta alla confluenza dello Scirocco, proveniente dal Tirreno, e dei venti Settentrionali in uscita dalle vallate Liguri. Tale situazione porta quasi sempre alla comparsa di fenomeni autoalimentati, che traggono la loro energia proprio dal contrasto di due masse d’aria con caratteristiche estremamente diverse. In questo caso, il passaggio dello scirocco sul Mar Tirreno permette ad esso di assorbire l’umidità ceduta dal mare nei flussi alla superficie.
Già nell’immagine satellitare attuale è evidente l’estrema localizzazione dei fenomeni temporaleschi, concentrati tra le due linee viola che abbiamo inserito nella figura per chiarezza. Un ulteriore sguardo all’immagine radar sottostante (che mostra i dati di pioggia elaborati secondo un algoritmo passibile anch’esso di errori non trascurabili..) conferma la distribuzione dei fenomeni in una stretta fascia ad Ovest di Genova.
Tuttavia, nonostante i modelli abbiano inquadrato con estrema precisione la zona interessata, l’intensità della precipitazione era stata sottostimata abbondantemente. A fronte dei 100-150 mm previsti nelle 24 ore di Giovedì, molte stazioni del Genovese riportavano 300 mm già nella serata di ieri. Fatta eccezione per alcune brevi pause, le piogge non hanno ancora mollato la presa, continuando ad interessare le stesse zone da oltre 24 ore. Una dolorosa testimonianza è fornita dalla mappa delle piogge accumulate nelle ultime 24 ore, ove è ben riconoscibile un massimo, con valori anche oltre 200 mm, proprio sul Genovese.
Al momento la zona più colpita sembra, come era lecito aspettarsi, la vallata di Busalla. Infatti, i temporali che si formano sul mare e trasportati verso terra, tendono a sfogare il potenziale “incuneandosi” nelle strette valli Liguri.
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