Messina senz’acqua è ormai diventato un caso nazionale, la provincia siciliana infatti, si trova a fronteggiare la grossa emergenza di non aver acqua potabile nelle abitazioni ormai da 15 giorni. La causa della mancata erogazione dell’approvvigionamento idrico è da ricercare nei danni causati dal maltempo durante l’ultima settimana del mese di ottobre, quando una forte perturbazione di origine mediterranea ha scaricato al suolo ingenti quantità di pioggia causando diverse frane sul già martoriato territorio messinese. Un di queste frane ha rotto la conduttura principale dell’acquedotto che fornisce l’acqua a Messina, causando gravi disagi per tutta la popolazione. Nel comunicato della Protezione civile nazionale, sotto riportato integralmente, si legge di un nuovo progetto, denominato AMAM, volto alla risoluzione, almeno in via temporanea, del problema.
Il commissario delegato per l’emergenza idrica, l’ingegnere Calogero Foti, ha presieduto nel pomeriggio a Messina una riunione finalizzata ad analizzare in modo approfondito tutti gli aspetti e la fattibilità della soluzione tecnica per il ripristino dell’erogazione dell’acqua presentato da AMAM, l’Azienda Meridionale Acque Messina responsabile della gestione dell’acquedotto danneggiato.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti della struttura commissariale, del Comune di Messina, della società AMAM, gli esperti dei centri di competenza del Dipartimento della Protezione civile, quelli di Acea e Acquedotto Pugliese indicati da Utilitalia oltre a tecnici della società SIDRA di Catania che in mattinata hanno effettuato un sopralluogo nella zona interessata dal dissesto idro-geologico che ha danneggiato l’acquedotto Fiumefreddo.
Obiettivo della riunione era, appunto, approfondire ogni dettaglio del progetto, proposto da AMAM, finalizzato a realizzare in breve tempo una soluzione temporanea che possa migliorare il servizio di fornitura d’acqua per la popolazione, in attesa di stabilizzare la frana e procedere al ripristino definitivo dell’acquedotto. Il progetto, in particolare, prevede l’utilizzo di tre tubazioni flessibili lunghe circa 350 metri utili a realizzare un by-pass provvisorio della conduttura danneggiata.
Il tavolo tecnico, dopo una attenta valutazione dei punti di forza e di debolezza della proposta avanzata dalla società che sarà responsabile della realizzazione, ha condiviso sostanzialmente il progetto, chiedendo però di apportare alcune opportune integrazioni tutte volte a mitigare i rischi residui.
Ora, quindi, inizieranno subito le attività di perimetrazione, rilievo, monitoraggio e risagomatura della parte superiore del corpo di frana, mentre l’intervento sull’acquedotto verrà fatto non appena sarà arrivato sul posto tutto il materiale necessario.
Domani pomeriggio, alle ore 17 presso la sede della struttura di protezione civile della Regione Siciliana in viale San Martino 336 a Messina, si svolgerà un incontro con la stampa per fornire maggiori elementi e dettagli sul progetto presentato, sui lavori e su tutte le altre azioni di protezione civile in corso e che dovranno essere adottate.
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