Il vertice sul Clima di Parigi è ai nastri di partenza, 190 i Paesi e almeno 147 tra capi di Stato e di governo, prenderanno parte all’inizio dei lavori, lunedì mattia, quando inizierà la Conferenza delle parti per la lotta ai cambiamenti climatici (COP21), tale conferenza si protrarrà fino all’ 11 dicembre. L’appuntamento clou è fissato proprio per lunedì mattina, quando il presidente francese Francois Hollande e il ministro degli Esteri Laurent Fabius accoglieranno i capi di Stato e di governo dei 147 Paesi partecipanti per aprire ufficialmente la conferenza. All’evento non mancherà nessuno, da Barack Obama a Vladimir Putin, dai leader asiatici Xi Jinping e Narendra Modi alla presidente brasiliana Dilma Roussef, fino al capo della Commissione europea Jean-Claude Juncker. L’obiettivo di Cop21 è la riduzione delle emissioni di anidride carbonica che provocano l’effetto serra e il riscaldamento globale. Nelle ultime ore intanto, si registrano già le prime manifestazioni nel centro di Parigi: per dare una spinta al negoziato il collettivo ecologista Alternatiba ha deciso di non rispettare il divieto di manifestare imposto dopo gli attentati del 13 novembre e organizza per oggi una catena umana nel centro di Parigi. L’attivista Txetx Etcheverry spiega: ” Facciamo questa catena umana lungo il percorso del corteo che è stato vietato perché tutti possano prendersi per mano, e prendano in mano il loro futuro. Il messaggio è: niente rinunce “. La decisione delle autorità di mettere in libertà vigilata preventiva 24 militanti ambientalisti per tutta la durata del vertice sta suscitando vivaci polemiche in Francia. Il governo è accusato di mettere sullo stesso piano la minaccia terroristica e chi si batte per il futuro della Terra.
Questi i numeri del grande appuntamento:
– 10.000 delegati e altri 30.000 tra scienziati, giornalisti, osservatori. Per la sicurezza in campo 2.500 ttra gendarmi e poliziotti più 8.000 agenti supplementari per i controlli alle frontiere
– 179 Paesi, rappresentanti il 95% della popolazione e il 94% delle emissioni globali, hanno presentato le loro “promesse” di riduzione dei gas sera, le Indc’s (Intended national determined contribution).
– 2,7 i gradi entro cui si conterrebbe il riscaldamento globale al 2100 stando agli impegni annunciati dagli Stati mentre l’obiettivo è restare sotto i due gradi. Il termine di paragone fissato è quello dell’era preindustriale (1850). L’italia propone di ridurre ulteriormente questo gap a 1,5 gradi.
– 2050 è l’anno entro cui i Paesi del G7 si sono impegnati a ridurre del 70% le loro emissioni rispetto al 2010.
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