Molti articoli in questi giorni hanno annunciato il ritorno a condizioni tipicamente primaverili a causa di una nuova rimonta dell’alta pressione che in questo periodo dovrebbe mantenersi mediamente più a sud. Tuttavia, pochi hanno spiegato il perché di questo comportamento anomalo. Noi proveremo a farlo in poche righe.
Le dinamiche invernali (farà freddo tra una settimana?) sono spesso legate al movimento della massa d’aria fredda che si accumula intorno al polo nord ogni inverno, a partire dal momento in cui il sole non riesce più a scaldare efficacemente questa zona. Infatti, a causa della rotazione e dell’inclinazione terrestre, durante la stagione invernale i raggi solari illuminano solo una porzione del nostro emisfero e lasciano completamente al buio le zone oltre il circolo polare artico . Il contrasto termico tra l’aria fredda anord e quella scaldata dal sole più a sud causa, per una nota legge della fisica, un aumento dei venti man mano che ci si allontana dalla superficie. Tali venti tendono ad organizzarsi, data la simmetria sferica della terra, in un vortice con centro intorno al polo, altresì chiamato Vortice Polare.
Ma perché questo vortice è così importante per il nostro inverno?
Come è facile immaginarsi, un piccolo sasso in autostrada può risultare più pericoloso per una macchina che su una strada statale, per il semplice fatto che le velocità in gioco sono differenti. La stessa cosa succede in atmosfera: l’aria si muove così velocemente che una piccola perturbazione può portare ad oscillazioni sempre più ampie. Queste oscillazioni non sono altro che “lingue” di aria fredda che si estendono verso sud.
Tuttavia, quello che è previsto nei prossimi giorni è proprio l’opposto! L’aria fredda che si sta addensando alle latitudini polari tenderà a concentrarsi sempre più verso nord, formando un vortice polare sempre più compatto. L’immagine seguente mostra i campi di temperatura e di pressione in altissima quota e permette di capire meglio quanto simmetrica sarà la struttura prevista tra pochi giorni.
Questo condizionerà, a sua volta, un aumento dei venti alle latitudini dove è presente il maggior contrasto termico, ovvero laddove è presente il limite della zona illuminata dal sole. Alcune previsioni indicano la possibilità che in alta stratosfera i venti superino i 95 m/s ovvero 342 km/h! Si tratta di un valore alto, anche per queste zone remote.
Ovviamente, per quanto abbiamo detto prima, un vortice più compatto limiterebbe quasi del tutto incursioni di aria fredda verso le nostre latitudini. Dato che questi meccanismi hanno scale di tempo abbastanza lunghe (ordine della settimana) non ci aspettiamo uno sblocco della situazione nel breve termine.
E per il lungo termine? è ancora presto per parlarne!
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