Alta pressione, nebbie ed aria insalubre: un connubio visibile anche dallo spazio

Dando uno sguardo alle immagini satellitare acquisite nel primo pomeriggio di mercoledì il nostro paese spicca, ma non per bellezza.

Gran parte delle regioni settentrionali sono infatti coperti da una foschia che è ben visibile con colori grigio-marroncini, soprattutto in pianura Padana. Sul resto della pianura è possibile intravedere un fitto banco di nebbia che resiste nonostante l’intenso soleggiamento della tarda mattinata. Facendo scorrere l’occhio poco più ad ovest è possibile intravedere dei fitti banchi di nuvole che sembrano simili alla nebbia Padana ma che sono caratterizzati da tonalità più decise. Si tratta della Maccaja, una copertura nuvolosa uniforme degli strati medio-bassi che si verifica spesso sul Golfo Ligure durante periodi di alta pressione.

Immagine satellitare della tarda mattinata acquisita dal satellite polare della NOAA

Immagine satellitare della tarda mattinata acquisita dal satellite polare della NOAA

L’unione dei moti di caduta tipici dell’alta pressione, che portano aria dagli alti strati atmosferici verso il basso, e di una debole ventilazione da sud/sud-ovest sul Tirreno settentrionale hanno creato gli ingredienti fondamentali per la formazione di questo particolare, ma certamente non raro, fenomeno meteorologico. Come è facile constatare dall’immagine sottostante, i venti dai quadranti meridionali sul golfo Ligure hanno “spinto” l’aria umida, evidenziata dai colori azzurri, verso i rilievi Liguri, favorendo quindi il processo di formazione delle nuvole che si osservano nell’immagine satellitare.

Mappa di previsione del vento ed umidità a circa 1 km dal suolo

Mappa di previsione del vento ed umidità a circa 1 km dal suolo

La nebbia presente sulla pianura Padana ha una genesi leggermente diversa visto che in questo caso è piuttosto l’assenza di vento a favorirne la formazione. Per cercare di spiegare questo fenomeno, useremo il radiosondaggio effettuato alla stazione meteorologica di San Pietro Capofiume, nei pressi di Bologna, in modo da avere un’idea sull’andamento della temperatura in atmosfera. Seguendo la linea rossa nella figura sottostante ci si rende conto di come la temperatura in alta quota (850 hPa – circa 1500 metri di quota) sia di oltre 10 gradi più alta di quella misurata al suolo: un chiaro segnale dell’inversione termica tipica di periodi come quello che stiamo vivendo. Inoltre, il forte raffreddamento in atto alla superficie, probabilmente dovuto alla presenza di cieli sereni, ha causato la creazione di uno strato atmosferico saturato(evidenziato dalla sovrapposizione delle linee di temperatura e temperatura di rugiada), ovvero dove tutta l’acqua presente in atmosfera si condensa in minuscole goccioline di nube.

Radiosondaggio di Bologna alle 00 odierne

Radiosondaggio di Bologna alle 00 odierne

Articolo di Guido Cioni del 02 Dicembre 2015 alle ore 17:52

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