No, l’inverno non tornerà a metà mese: basta con le meteobufale.

In un periodo di calma anticiclonica come quello che stiamo vivendo si moltiplicano gli articoli che offrono una interpretazione “personale” sul ritorno in gran stile dell’inverno. Molti si lanciano proponendo una data (metà del mese di dicembre), altri sostengono che a gennaio la neve arriverà a Roma. Eppure, di certo sull’evoluzione del mese c’è veramente poco…

Partendo dal presupposto che prevedere il tempo di gennaio è pura fantasia, cerchiamo di soffermarci sulle poche certezze che possiamo trarre dall’analisi dei modelli numerici. Per fare questo ci serviremo dei dati provenienti dai modelli di ensemble, che permettono considerare i vari scenari possibili da ora a metà dicembre.

Nella figura sottostante è riportato l’andamento della temperatura a circa 1500 metri di quota per due località rappresentative del nord e sud Italia, rispettivamente. Confrontando gli scenari previsti (linee colorate) con la media trentennale di riferimento (linea rossa) ci si rende conto di come le temperature previste di qui al 9-10 dicembre si collochino ben oltre la media del periodo, sia al nord che al sud. Pur spingendosi oltre è veramente difficile (se non impossibile) individuare un cambiamento, visto che la maggior parte degli scenari si mantiene su valori superiori alla media.

Temperature in quota previste dal modello di ensemble GEFS

Temperature in quota previste dal modello di ensemble GEFS

Anche il modello di previsione mensile GLOBO dell’istituto ISAC di Bologna conferma questa linea di tendenza. Le temperature previste alla superficie (non più in quota) non sembrano voler calare da ora a fine mese. Anzi, quello che si intravede è, nei limiti dell’incertezza previsionale, un periodo leggermente sopra media.

Temperatura alla superficie media sull'Italia prevista dal modello GLOBO

Temperatura alla superficie media sull’Italia prevista dal modello GLOBO

“Ma ho letto su quel sito che tornerà l’inverno, come fate a dire che non è vero?”

L’immagine sottostante probabilmente convincerà anche i più scettici. Senza entrare in difficili tecnicismi, vi basti sapere che viene rappresentata la previsione dei venti in alta quota per diversi scenari caratterizzati dalla stessa probabilità. Non serve molto per convincersi del fatto che i modelli non abbiano assolutamente inquadrato l’evoluzione della situazione, visto che non si riesce a distinguere una comune configurazione.

Previsione dei vari scenari relativi all'altezza di geopotenziale a 500 hPa.

Previsione dei vari scenari relativi all’altezza di geopotenziale a 500 hPa.

E voi sareste confidenti nell’elaborare una previsione a lungo termine? La prossima volta che qualcuno vi promette una previsione a 2 settimane, fategli vedere questo grafico. 

Articolo di Guido Cioni del 03 Dicembre 2015 alle ore 21:41

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