L’identità ci è ignota e rimarrà tale forse per sempre. Possiamo soltanto dire che siamo quasi tre volte più lontani di Plutone, in mezzo a quel brulichio di asteroidi gelidi che è la Fascia di Edgeworth-Kuiper: oggetti primordiali, che 4,5 miliardi di anni fa non si sono aggregati in pianeti. E da quelle parti si aggira Eris, altro oggetto enigmatico, che si riteneva fosse più grande di Plutone, ma forse non lo è, dopo le misure più precise che ha preso nel luglio scorso la sonda della Nasa “New Horizons”. Ma Eris, che ha pure un piccolo satellite battezzato Dysnomia, nella sua orbita ellittica giunge ad allontanarsi al massimo fino a 97 Unità Astronomiche, 6 meno di V774104, che dunque si è preso il primato.
V774104 appare di ventiquattresima magnitudine, circa il debolissimo chiarore che avrebbe una candela accesa sulla Luna. Per scoprirlo c’è voluto il telescopio giapponese “Subaru” da 8 metri di apertura, questa volta impiegato per una ricognizione ai confini del Sistema solare, nel suo genere la survey più profonda che mai sia stata fatta. Gloria agli astronomi Scott Sheppard e Chad Trujillo che il 12 novembre lo hanno scoperto notando il piccolo spostamento di un puntino luminoso sul nero del cielo in immagini riprese qualche tempo prima. Ora bisognerà definirne meglio l’orbita, che sembra cugina di quella di Sedna, altro oggetto transplutoniano della Fascia di Kuiper, un “pianeta nano” grande quasi quanto Plutone.
Quando si arriva oltre le 100 Unità Astronomiche incomincia a svanire l’eliosfera, cioè la regione dello spazio dove il Sole riesce a far sentire il suo campo magnetico e il suo “vento” di particelle atomiche. Siamo davvero sulla soglia dello spazio interstellare. E’ meraviglioso che si riesca a scoprire laggiù un oggetto come V774104. Certo: qualche spirito critico potrà indebolire il suo record facendo osservare che conosciamo comete con orbita parabolica o iperbolica che arrivano da più lontano. Ma non è la stessa cosa. Con le comete siamo in un’altra categoria.
Piuttosto, se vogliamo avere un motivo di orgoglio, è interessante ricordare che la sonda della Nasa “Voyager 1” , lanciata nel il 5 settembre 1977 con a bordo un messaggio ad eventuali extraterrestri, si trova attualmente a 133 unità astronomiche dalla Terra, ben oltre la distanza di V774104. Un oggetto creato dall’uomo batte dunque per distanza il più lontano pianetino naturale che si conosca. Questo sì è un primato.
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