“I’m dreaming of a White Christmas”. Quante volte abbiamo sentito questa canzone nel periodo natalizio?
Tuttavia, alle nostre latitudini vedere la neve in pianura è raro, figuriamoci nel periodo delle feste natalizie, che rappresenta solo l’inizio dell’inverno meteorologico. Negli ultimi anni non sono mancati però numerosi episodi nei quali la neve ha fatto capolino anche già all’inizio di dicembre (vedi dicembre 2010 o dicembre 2013). Quest’anno, invece, la persistenza di una vasta zona di alta pressione, insieme con temperature oltre la media del periodo, sta causando un forte deficit pluviometrico anche sulle Alpi, laddove la neve è praticamente assente sotto i 2000 metri.
Eppure, questo non-inverno sembra voler dare il peggio di sé proprio nei prossimi giorni. Per capire il perché dobbiamo considerare innanzitutto la situazione sull’Atlantico. Abbiamo più volte ribadito come le traiettorie delle perturbazioni siano, in questo periodo, deviate verso nord a ridosso dell’Europa proprio grazie alla presenza dell’alta pressione sul Mediterraneo. Questo causa una improvvisa risalita dei venti che, soffiando da ovest, sono deviati velocemente verso nord. Nei prossimi giorni il fronte perturbato di una perturbazione centrata in Atlantico arriverà a lambire proprio le coste Africane, favorendo un trasporto della polvere proveniente dal deserto, già alzata dai venti che soffiano in quest’area.
La mappa della concentrazione di polveri al suolo prevista per il prossimo 20 dicembre mostra proprio una “lingua” che si estende fino all’Europa settentrionale, dovuta proprio alla particolare configurazione dei venti descritta poc’anzi. Questa alta concentrazione potrebbe causare il verificarsi di piogge “rosse” così soprannominate per il colore lasciato sulle superfici di veicoli o abitazioni. Altro che neve!
I più attenti avranno anche notato quella lingua presente nell’Atlantico meridionale, che si estende fino all’America latina. Questa alta concentrazione di polveri è dovuta ad un altro tipo di venti che spesso si osservano su questa fascia del globo e sono diretta conseguenza della circolazione generale. Si tratta degli Alisei, venti che spirano da EST verso OVEST per tutto l’anno, in contrapposizione con i tipici “westerlies” delle nostre latitudini che portano le perturbazioni dall’Atlantico verso l’Europa.
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