Siamo alle porte del solstizio d’inverno, data che segna il passaggio dall’autunno all’inverno astronomico, che come ribadito più volte, differisce da quello meteorologico di 21 giorni ( 1° Dicembre – 29 Febbraio). Il solstizio d’inverno in poche parole è il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione minima. Viceversa per il solstizio d’estate. Il solstizio d’inverno è anche il giorno più corto dell’anno: le ore di luce nella giornata di martedì 22 dicembre 2015 in Italia infatti, saranno poco meno di 9, il Sole albeggerà intorno alle 07:25 per poi tramontare alle 16:36.
Il fenomeno del solstizio, è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica; il valore di declinazione raggiunta coincide con l’angolo di inclinazione terrestre e varia con un periodo di 41 000 anni tra 22°6’ e 24°30’. Attualmente l′angolo è di 23°27’ ed è in diminuzione. Nel corso di un anno il solstizio ricorre due volte: il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno(segnando l’inizio dell’estate boreale e dell’inverno australe) e negativa in dicembre (marcando altresì l’inizio dell’inverno boreale e dell’estate australe). Il solstizio ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all’anno precedente (più precisamente (5h 48′ 46′′) e si riallinea forzosamente ogni quattro anni in corrispondenza dei bisestili, introdotti proprio per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario. A causa di tali variazioni può capitare che i solstizi cadano il 20 o il 21 giugno oppure il 21 o 22 dicembre.
Un altro spettacolare fenomeno legato al solstizio d’inverno ed al solstizio d’estate è il sole di mezzanotte. In prossimità dell’estate infatti, a causa dell’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra, a latitudini superiori a 66°33′ il Sole non scende mai sotto l’orizzonte, e quindi non cala mai la notte. I paralleli 66°33′ Nord e Sud, che delimitano le regioni in cui si osserva questo effetto, vengono chiamati circoli polari. La durata di questo fenomeno dipende dalla latitudine: da 66° 33′ a 70° il Sole non tramonta per circa 65 giorni consecutivi, a 80° per circa 130 giorni, ai poli (90°) per metà dell’anno. Dato che le uniche zone abitate a sud del circolo polare Antartico sono avamposti scientifici, questa esperienza è limitata alle popolazioni della Fennoscandia, della Russia, del Canada, dell’Alaska, della Groenlandia e dell’Islanda (quest’ultima solo per rifrazione, essendo, anche se di pochissimo – 1,5 km – a sud del circolo polare). D’inverno si verifica il fenomeno opposto che è chiamato notte polare. Ci sono tuttavia delle regioni in cui si ha il sole di mezzanotte ma non la notte polare: perché sia buio, che il Sole deve essere 12° sotto l’orizzonte, altrimenti si vede la luce del crepuscolo. La notte polare è quindi invisibile in Europa. Dato che l’asse terrestre è inclinato di 23°27′ rispetto all’eclittica, in estate il Sole non tramonta alle latitudini elevate. La durata del giorno polare, cioè del periodo in cui il Sole non tramonta mai, varia da 24 ore (durante il solstizio d’estate) al circolo polare, a 4464 ore (186 giorni) ai poli. A causa della rifrazione il fenomeno del sole di mezzanotte può essere visto anche da regioni lontane del circolo polare artico (come, appunto, l’Islanda) anche se il sole, geometricamente, non dovrebbe essere visibile sopra l’orizzonte.
Località | T°C |
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