Incursione di aria fredda a fine anno? Ancora troppe incertezze!

Essendo reduci da un periodo veramente troppo lungo di calma anticiclonica, siamo facilmente impressionati da qualsiasi barlume di cambiamento intravisto dai modelli di previsione meteorologica.

Tuttavia, l’eccessiva speranza in un cambiamento radicale rischia di gettare alle ortiche qualsiasi criterio di oggettività scientifica, che intendiamo mantenere in queste poche righe, a differenza della carrellata di articoli che già paventano una colata di aria “gelida” per la fine dell’anno.

C’è da dire che effettivamente numerosi modelli intravedono la formazione di una alta pressione che stavolta andrebbe ad interessare maggiormente l’Europa occidentale. Come conseguenza di questa risalita, che è ben visibile nel primo pannello dell’immagine sottostante, una massa d’aria fredda di origine Artica continentale scenderà verso i Balcani e l’Europa orientale.

Previsioni dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa e della temperatura a 850 hPa di quota per il 31 dicembre con relativa incertezza previsionale (colori)

Tuttavia, a causa della particolare traiettoria prevista, l’aria fredda verrà rallentata sia dal contatto con il suolo che dalla presenza di numerose catene montuose, tra cui le Alpi Dinariche. Per questo motivo una previsione accurata ad una distanza temporale così lunga (si parla di oltre 1 settimana) ha associata un’incertezza non trascurabile. A testimonianza di questo è possibile innanzitutto notare le incertezze associate al campo di temperatura in quota (colori), mostrate nel secondo pannello dell’immagine precedente, che individuano dei massimi proprio in corrispondenza dei Balcani.

Questa incertezza si materializza poi negli scenari previsionali che si susseguono a poche ore di distanza. Prendiamo ad esempio la previsione della temperatura a circa 1500 metri di quota che dovrebbe realizzarsi nello stesso momento, alle 13 del 31 dicembre 2015. Ebbene, nell’immagine sottostante trovate la stessa previsione fatta dallo stesso modello ma inizializzata con dati in ritardo di 6 ore. Anche senza leggere con cura tutte le etichette, risulta chiaro come i colori, e quindi le temperature, dipingano un quadro completamente diverso. Città come Bologna vedrebbero temperature prossime ai 10-11°C nel primo scenario mentre nel secondo caso la colonnina di mercurio scenderebbe sotto lo zero accompagnata da ingenti nevicate (stiamo semplificando, ovviamente).

E si tratta di due previsioni fatte a sole 6 ore di distanza!

Temperature in quota previste sul Nord Italia per due emissioni modellistiche diverse a sole 6 ore di distanza

Questo denota un’elevata incertezza previsionale, dovuta proprio alla lunga gittata temporale della stessa. Occorrerà quindi aspettare qualche giorno per confermare questa linea di tendenza. Nel frattempo, evitiamo di condividere articoli che annunciano il ritorno dell’inverno. 

Buone feste dalla redazione!