Il meteorite era arrivato sulla Terra alla fine di novembre, e i ricercatori della Curtin University di Perth hanno impiegato circa un mese per individuarne l’esatta posizione. Le informazioni ricevute da 5 telecamere a controllo remoto e gli avvistamenti visivi degli abitanti del luogo non hanno permesso di scoprire celermente il luogo d’impatto, che è stato quindi individuato mediante il calcolo della traiettoria d’impatto.
Il meteorite è stato il primo caso di successo di una nuova rete di osservazione che comprende 32 telecamere posizionate fra l’Ovest e il Sud dell’Australia. Il nome del circuito è Desert Fireball Network, e consente di ridurre a circa 500 metri di raggio l’incertezza sul punto esatto di atterraggio dei corpi celesti. Il professor Phil Bland è quindi riuscito a localizzare il meteorite poco prima che venisse obliato per sempre, grazie ad una squadra composta da un aeroplano, un drone, due ricercatori su quad e addirittura alcune guide aborigene locali. Una volta avuta la quasi certezza del punto di atterraggio si è proceduto a scavare, e alla fine il meteorite è stato trovato a 42 centimetri di profondità in una zona remota del letto del lago asciutto. Bland ha spiegato ad ABC News che potrebbe trattarsi di una condrite o di un meteorite sassoso, composto di materiale creatosi durante i primi attimi di formazione del sistema solare, oltre 4,5 miliardi di anni fa. La roccia è arrivata dall’orbita di Marte, e si tratta di uno dei soli 20 corpi celesti in tutto il mondo con un’orbita identificata, in grado di essere rintracciato dal punto di partenza del suo asteroide originale.
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