Neve a Napoli e Salerno, nella giornata di martedì 19 gennaio 2016, aumentano le probabilità che il capoluogo campano e la città d’Ippocrate vedano la neve. La dinamica atmosferica è molto complessa perchè avremo a che fare con due tipi molto diverse di masse d’aria: quella umida d’origine atlantica in arrivo da ovest e la preesistente massa d’aria artica continentale più secca. Tra questi due tipi di masse d’aria esiste un’abissale differenza strutturale, in poche parole la colonna d’aria della massa d’aria umida atlantica ha gradiente termico verticale (variazione della temperature con la quota) totalmente diverso dalla colonna d’aria della massa d’aria artica continentale, questa differenza di temperatura giocherà un ruolo fondamentale per la genesi dei fenomeni nevosi anche a bassa quota o in questo caso, lungo la costa. Inoltre la posizione del minimo di bassa pressione influirà sulla formazione e la distribuzione spaziale delle precipitazioni: basti pensare che anche la traslazione di pochi kilometri di tale struttura barica inibirebbe o aumenterebbe la probabilità dell’evento in questione.
Per poter effettuare un’analisi modellistica focalizzata alla possibile nevicata su Napoli e Salerno, prendiamo in considerazione 4 diverse mappe meteorologiche ovvero:
Dalla mappa possiamo notare la posizione del minimo di bassa pressione proprio davanti alle coste della Campania. Con tale posizione, rammentando che l’esatta posizione si saprà solo durante l’evento in sede in nowcasting, ci sono buone possibilità che la neve “abbracci” Napoli e Salerno, perchè le precipitazioni sarebbero moderate o tratti intense.
Le termiche alla quota di 850 hpa infatti, sarebbero diffusamente sotto zero: valori di -3° proprio sulla verticale del capoluogo Campano, creerebbero omotermia (stessa temperatura dell’aria in quota ed al suolo), ingrediente fondamentale per il tragitto di ogni singolo fiocco di neve dalla nube al suolo.
Volgendo lo sguardo alla mappa della direzione e dell’intensità del vento alla quota di 500 Hpa evinciamo che: la curvatura delle isobare proprio in corrispondenza delle coste campane, ci indica che il vento si disporrebbe da ovest/nord-ovest, favorendo l’apporto umido in quota, altro ingrediente per la genesi delle nuvole, che sarebbero cariche d’umidità, acquistata dalla superficie non proprio fredda del mar Tirreno.
Dulcis in fundo, ma non per questo meno importante, la direzione e l’intensità del vento al suolo: volgendo lo sguardo alla mappa, possiamo notare che all’altezza di 10 metri sul livello del mare, i venti proverrebbero ancora da est/nord-est, utile per riuscire a mantenere bassa la temperatura nei bassi strati, fattore indispensabile per mantenere negativa la temperatura dell’aria dalla top della nuvola fino al livello del mare.
Tutto il discorso fatto finora, per adesso, è fine a se stesso o meglio: suddetta analisi è stata elaborata sugli output modellistici relativi alla giornata odierna, rammentandovi che in tali situazioni, la forte instabilità dell’aria, l’orografia del territorio, la giusta collocazione del minimo di bassa pressione, potrebbero influenzare in maniera determinante la possibile nevicata su Napoli e Salerno. Per questo motivo, invito ai gentili lettori del nostro portale, a diffidare da chi vi dice che “nevicherà sicuramente a Napoli alle 13:18″ oppure ” Neve su Roma alle 14:44″, perchè per quanto la tecnologia e l’informatica possano fare passi da gigante, non riusciranno mai a riuscire a prevedere il movimento caotico e imprevedibile dell’atmosfera.
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