ASASSN-15lh è la dimostrazione che i record sono fatti per essere battuti, un team internazionale di scienziati infatti, ha annunciato sulla prestigiosa rivista “Science” la scoperta di un’esplosione cosmica oltre 200 volte più potente di una tipica supernova – eventi che già si collocano tra i più violenti cataclismi universali – e oltre due volte più luminosa della precedente supernova detentrice del record.
“ASASSN-15lh è la più luminosa supernova mai scoperta nella storia dell’uomo, i meccanismi dell’esplosione restano avvolti nel mistero, considerate l’immensa quantità di energia che essa ha riversato nello spazio”. ASASSN-15lh è collocata nella costellazione australe di Indus (“Indiano”) in direzione della galassia APMUKS(BJ) B215839.70-615403.9, è stata individuata lo scorso 14 giugno da una coppia di telescopi gemelli da 14 cm installati a Cerro Tololo, in Cile.
“ASASSN-15lh è il primo progetto astronomico nella storia ad esaminare frequentemente l’intero cielo in ottico, alla ricerca di transienti”, dichiara Krzysztof Stanek, professore di Astronomia presso la Ohio State University e co-Principal Investigator del progetto ASASSN-15lh. ASASSN-15lh è stata segnalata alla comunità scientifica il 16 giugno 2015 e durante i mesi successivi il team di studiosi otteneva dati spettroscopici, impiegando anche il telescopio du Pont da 2.5 metri di Las Campanas (Cile) e il South African Large Telescope da 10 metri: le osservazioni suggerivano la natura dell’astro, una supernova super-luminosa, povera in contenuto di idrogeno (super-luminous supernovae, SLSNe-I), la cui distanza è stata stimata in circa 3.8 miliardi di anni luce. ASASSN-15lh è risultata più di due volte più luminosa di tutte le sorgenti simili finora scoperte: nel momento del picco di emissione, la sua luminosità era equivalente a quella di 570 miliardi di stelle come il Sole (venti volte l’intera emissione della nostra Via Lattea).
Se ASASSN-15lh si fosse trovata alla distanza di Sirio, la stella più luminosa nel cielo notturno, situata a 8.5 anni luce da noi”, afferma l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, “l’avremmo vista brillare con una luminosità apparente pari a quella del Sole”.
L’interpretazione fisica di ASASSN-15lh è senza dubbio alcuno complessa e non possibile attraverso i tradizionali meccanismi invocati per le supernovae ordinarie. “La sorgente di una tale esplosione”, afferma Gianluca Masi, “non è nota. La carenza di idrogeno o elio suggerisce che non si possa considerare un meccanismo di interazione (shock) con materiale circumstellare ricco di idrogeno per interpretare le SLSNe-I e la ASASSN-15lh”. “Il tasso di declino dopo il massimo per le SLSNe-I appare troppo rapido per poter essere spiegato con il decadimento radioattivo del Nickel-56, che è invece fondamentale nelle ordinarie supernovae di tipo Ia”, prosegue Masi, “stimiamo che occorrerebbero non meno di 30 masse solari di Nikel-56 per ottenere la luminosità di picco di ASASSN-15lh; probabilmente ulteriori osservazioni chiariranno questo punto”.
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