Reduci da un periodo caratterizzato da temperature sopra la media, ci troviamo ora di fronte ad un cambiamento del tempo che ha portato aria fredda in quota. Come spesso accade in questi casi, l’accumulo di aria calda ed umida al suolo ha dato vita a numerosi fenomeni temporaleschi che nelle ultime giornate hanno interessato regioni settentrionali e centrali: pensiamo, soprattutto, alla grandine nel Milanese.
Il passaggio di un fronte perturbato nel corso del weekend favorirà la formazione di una depressione sul golfo ligure che richiamerà venti di moderata intensità soprattutto da sud. Sarà quindi avvantaggiato quel richiamo di aria calda ed umida sui nostri mari che spesso produce precipitazioni di notevole intensità a ridosso dei rilievi Appenninici ed Alpini. La mappa delle precipitazioni previste per la giornata di domenica e mostrata di seguito evidenzia quantitativi prossimi ai 70-80 mm sulle Alpi centro orientali e sui rilievi Appenninici Liguro-Toscani.
Vogliamo cercare di spiegare brevemente il perché di questi fenomeni.
Come abbiamo già accennato, le precipitazioni sono spesso causate dalla convergenza di masse d’aria umide in mare aperto o nei pressi dei rilievi. Per analizzare la situazione abbiamo graficato il contenuto di umidità presente nella colonna d’aria (colori), la pressione al suolo (linee nere) e i venti (linee bianche) previsti per la giornata di domenica. L’immagine sottostante mostra come l’avanzamento del minimo (T) a cavallo tra Francia ed Italia provochi un’intensificazione dei venti che trasportano aria calda ed umida sul golfo ligure. Proprio qui si andrebbe a formare un’area di convergenza dei venti in cui il contenuto di umidità è massimo (colori giallo-rossi). Dando un’occhiata alla mappa sottostante, che contiene le precipitazioni previste, ci si rende conto di come proprio in quest’area siano previste piogge di moderata intensità.
Una situazione simile andrebbe ad instaurarsi anche poche ore dopo tra Veneto e Friuli, laddove si formerebbe una nuova zona di convergenza creata stavolta dal contrasto tra aria calda ed umida proveniente dall’Adriatico e rilievi Alpini. La mappa sottostante mostra nuovamente un massimo del contenuto di umidità (in alto) che coincide con un massimo di precipitazioni previste (in basso).
Da notare la particolarità delle Alpi Friulane, laddove si dovrebbero registrare quantitativi di neve consistenti. La mappa sottostante mostra il percorso dell’aria calda ed umida proveniente dall’Adriatico che, trovando le montagne come ostacolo, è costretta a condensare e produrre precipitazioni.
Questa area rappresenta una particolarità unica nel clima italiano, data la sua vicinanza al mare e la presenza di orografia che facilita l’incanalamento del vento verso nord. Allo stesso tempo si iniziano però a percepire i limiti del modello che abbiamo utilizzato per creare queste mappe. Vi è infatti un’incertezza sulla distizione tra pioggia (cerchi verdi) e neve(stelle viola), dovuta proprio all’incapacità di risolvere la differenza tra rilievi e pianura, che condizi0na il passaggio da temperature molto alte (notare i 13°C sull’Adriatico) a valori più bassi inferiori anche allo zero. Considerando che questo modello ha una risoluzione approssimativa di 7 chilometri, è naturale capirne le limitazioni.
Località | T°C |
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Siracusa | 28° |
Catania | 27° |
Crotone | 25° |
Foggia | 25° |
Bari | 24° |
Matera | 23° |
Lecce | 23° |
Messina | 23° |
Agrigento | 23° |
Palermo | 23° |
Località | T°C |
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Siena | 14° |
Arezzo | 15° |
Sondrio | 15° |
L'aquila | 15° |
Belluno | 15° |
Aosta | 15° |
Biella | 15° |
Perugia | 15° |
Cuneo | 16° |
Rieti | 16° |