Febbraio fino a 14 gradi più caldo della media, ecco i dati ufficiali

Con il mese di febbraio si conclude anche la stagione invernale, almeno secondo la definizione prettamente meteorologica. Nonostante i dati relativi ai 3 mesi invernali non siano ancora disponibili, quelli di febbraio sono già elaborati da numerosi portali. Ovviamente di sorprese ce ne sono veramente poche: febbraio 2016 è risultato, come gli scorsi mesi, più caldo della media.

Nella figura sottostante vengono mostrate tramite una scala di colori le differenze tra le temperature osservate e la media di riferimento per il trentennio 1981-2010: valori positivi (giallo-rosso) indicano un periodo più caldo del normale, viceversa per i colori blu. Un veloce sguardo conferma come le tonalità predominanti siano quelle giallo-rosse, mentre solo alcune zone isolate dell’Europa occidentale hanno vissuto un periodo in media, o lievemente più freddo.

Anomalie delle temperature a 2 metri di altezza per il mese di febbraio 2016

Se passiamo ad esaminare poi la situazione sulle regioni artiche, il quadro è ancora più preoccupante. Qui le anomalie superano abbondantemente i 5-6°C e raggiungono localmente i 14°C. Si tratta di valori impressionanti considerando che sono mediati su un intero mese di misure. In altre parole, se tali anomalie si fossero verificate sulle nostre regioni avremmo potuto tranquillamente parlare di primavera invece che inverno (non che la situazione sia stata proprio invernale, ma tra 6 e 14 gradi di anomalia c’è comunque una grande differenza).

Anomalie delle temperature a 2 metri di altezza per il mese di febbraio 2016

Dando un’occhiata alla circolazione media durante il mese di febbraio è veramente difficile identificare la causa di queste anomalie positive, probabilmente legate ad un riscaldamento collocato nella prima metà del mese. Tuttavia, le anomalie della circolazione in quota mostrate nella mappa sottostante evidenziano il persistere di una zona di alta pressione proprio a ridosso del polo nord. Questo potrebbe spiegare la presenza di temperature più alte del normale, anche se non giustifica interamente il riscaldamento osservato.