Febbraio è ufficialmente il più caldo degli ultimi 200 anni, inverno “solo” terzo

Nonostante i dati ufficiali non fossero ancora usciti, un’idea sull’anomalia dell’inverno appena passato ce l’eravamo ormai fatta. Non sono bastati infatti i pochi e sporadici episodi freddi a curare una stagione invernale partita già con l’acceleratore verso il riscaldamento a dicembre. Per non parlare, poi, dei deficit precipitativi che hanno portato ad anomalie negative record nella copertura nevosa delle Alpi. 

Ma cerchiamo di scendere un po’ nei dettagli. La differenza tra la temperatura osservata e la media del trentennio 1971-2000 per il mese di febbraio ha fatto registrare uno scarto medio (su tutta la penisola) di +2.69°C. Nonostante tutte le regioni siano risultate più calde del normale, sono state quelle centro-meridionli a contribuire maggiormente all’innalzamento di questa anomalia, come mostrato nella figura sottostante.

Anomalie di temperatura per il mese di febbraio 2016

Questo ha fatto salire febbraio 2016 al primo posto in oltre 200 anni di dati per il nostro territorio. Dal punto di vista delle precipitazioni, invece, la situazione è risultata molto più variegata. A contrastare un periodo tutto sommato in media sulle regioni centrali e sulla Sardegna sono intervenute anomalie pesantemente positive (più piogge del normale) sulle regioni settentrionali e valori negativi su alcune regioni del sud (meno piogge del normale).

Anomalie di precipitazione per il mese di febbraio 2016

Se consideriamo invece l’andamento dell’inverno, l’anomalia complessiva delle temperature di 1.76°C ha fatto scendere la stagione 2015/2016 al terzo posto, con un primato ancora detenuto dall’anno 2007. Tuttavia, la serie temporale delle anomalie invernali degli ultimi 200 anni mostra come questo inverno abbia fatto ripartire il trend di riscaldamento che sembrava essersi arrestato negli ultimi 10 anni.

Anomalie temperatura per gli inverni Italiani negli ultimi 200 anni