Temporali sullo Ionio e sul Mediterraneo centrale, come si sono formati?

Le regioni meridionali sono da più di 24 ore teatro di instabilità atmosferica, con una innumerevole quantità di fulminazioni e piogge che continuano ad interessare le coste. L’immagine satellitare acquisita nella tarda mattinata mostra con chiarezza la presenza di due temporali estesi e di moderata intensità rispettivamente sullo Ionio, vicino alle coste Calabre, e sul Mediterraneo centrale.

Immagine satellitare MODIS

Immagine satellitare MODIS

Mentre il primo dei due temporali si è spostato verso est, il più esteso continua a rimanere attivo sulla stessa area ed interessa parzialmente anche la Grecia. Utilizzando i dati satellitari più aggiornati possiamo cercare di stimare l’intensità di quest’ultimo sistema temporalesco. L’immagine sottostante mostra, insieme alle fulminazioni (simboli +, – ed x), la sommità delle nubi temporalesche (in metri). Attraverso la scala di colori possiamo notare come i fenomeni più intensi siano distribuiti nella parte interna del sistema a larga scala. Infatti, in questa area le nubi raggiungono addirittura i 12 km di altezza, almeno stando a quanto osservato dal satellite.

Immagine satellitare con altezza delle nubi

Immagine satellitare con altezza delle nubi

Inoltre, è possibile notare come il temporale presenti una interessante forma a V, come evidenziato dalle linee tratteggiate che abbiamo aggiunto per rendere più facile l’analisi. Viene quindi il sospetto che si tratti di un’instabilità legata alla convergenza dei venti alla superficie. In poche parole, venti con direzione ed intensità diverse si scontrano su una porzione di mare (ma talvolta anche sulla terraferma) e danno luogo a temporali che sono alimentati dal contrasto tra le diverse masse d’aria.

La mappa dei venti previsti dal modello COSMO-EU conferma in parte la nostra ipotesi, mostrando una ventilazione dai quadranti meridionali sul Mediterraneo orientale (aria calda ed umida) che si scontra con un flusso proveniente dallo Ionio con direttrice occidentale (aria più fresca). Queste due diverse masse d’aria si scontrano proprio laddove vengono segnalati fulminazioni, ovvero dove sono attivi temporali.

Direzione, intensità dei venti e fulminazioni

Direzione, intensità dei venti e fulminazioni

Articolo di Guido Cioni del 18 Marzo 2016 alle ore 15:07

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