Il vulcano Krakatoa, situato sull’omonima isola nei pressi dell’isola di Giava, nel sud-est asiatico, si è reso protagonista di una delle eruzione vulcaniche più potenti mai registrate, tanto grande da influenzare il clima di tutto il pianeta nei mesi a seguire. Il calo delle temperature a scala globale, registrato in seguito, è imputabile infatti alla presenza nell’alta atmosfera delle polveri di natura vulcanica eruttate proprio dal vulcano Krakatoa: esse infatti funsero da schermo per i raggi solari facendo diminuire in maniera cospicua, la radiazione solare entrante, elemento fondamentale nel caotico equilibrio climatico. L’esplosione del Krakatoa causò una diminuzione del 20/25% nella trasparenza atmosferica e un calo della temperatura media annua terrestre di circa un grado.
Da studi condotti all’epoca si notò che le polveri vulcaniche impiegarono circa 2 settimane per compiere l’intero giro del globo dando un forte contributo allo studio della fisica dell’atmosfera, ovvero la scienza che ha dato le basi alla moderna meteorologia. Inoltre le polveri vulcaniche sospese nell’atmosfera per molti mesi a seguire, colorarono di rosso i tramonti di molte zone del nostro pianeta.
Nell’agosto del 1883, il vulcano Krakatoa eruttò con una violenza tale da causare uno dei più grandi cataclismi della storia dell’umanità: le conseguenze di tale possente eruzione infatti furono rilevanti fino a centinaia di chilometri di distanza, causando in seguito marcati cambiamenti climatici per diversi mesi su tutto il pianeta.
L’attività vulcanica e la conseguente eruzione, inizio a scuotere l’isola di Krakatoa già dal mese di Aprile del 1883, il 20 di maggio invece, una grande e densa nube vulcanica, oscuro il cielo fino a chilometri di distanza, segno premonitore di quello che sarebbe successo poi. I forti terremoti e le sempre più continue eruzione continuarono poi in maniera sempre più frequente, durante i mesi di giugno e luglio. Il 26 agosto del 1883 alle ore 13:00 l’isola di Krakatoa, inizio a mostrare segni che il grosso stava per avvenire: un fortissimo boato ed un’infinita nube vulcanica di un altezza pari a 25 Km diede il via ad una delle più grandi eruzione vulcaniche di tutti i tempi, il cielo si fece scuro su gran parte dell’Indonesia ed onde altissime arrivarono fin sulle coste, a causa di un possente tsunami provocato dal forte terremoto. Il giorno successivo però ci fu l’evento clou: l’isola di Krakatoa esplose, causando un boato talmente forte da essere udito in tutta l’Asia e l’Australia, Rocce incandescenti furono spinte in aria per decine di chilometri; il cielo si oscurò su tutta l’Indonesia; violenti maremoti e terremoti si susseguirono per ore su tutta la zona. Onde alte fino a 30-40 metri seminarono morte e distruzione per molti chilometri, dove interi villaggi furono rasi al suolo. Alla fine dell’evento su contarono più di 35000 decessi. Giorni dopo la violenta eruzione, la fitta coltre di cenere vulcanica si dissolse lasciando intravedere quel che restò dell’isola di Krakatoa ovvero quasi nulla. Col passare del tempo poi, tale isola, inizio a prendere di nuovo forma e fino a diventare di nuovo un cono vulcanico tuttora attivo.
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