Il massimo annuale della banchisa artica tocca un record negativo assoluto

La banchisa artica ha raggiunto lo scorso 24 marzo il suo massimo annuale che, tuttavia, è risultato un record negativo per il secondo anno di fila, ovvero il ghiaccio marino è cresciuto meno di sempre da quando i satelliti hanno iniziato a misurarlo. 

Normalmente, l’estensione della banchisa artica, ovvero del ghiaccio marino che si forma nei pressi del polo nord, è caratterizzata da un ciclo annuale con un minimo estivo ed un massimo invernale, che si raggiunge tra i mesi di febbraio ed aprile. Secondo i dati pubblicati dalla NASA, l’area coperta dal ghiaccio ha raggiunto 14.52 milioni di chilometri quadrati nella giornata del 24 marzo, il massimo annuale più basso dal 1979. Questo valore è leggermente inferiore a quello misurato nel 2015 durante il mese di febbraio.

Andamento dela percentuale di copertura della banchisa artica nel 2016 e 2012 rispetto alla media trentennale ed alla variabilità intrinseca

Andamento dela percentuale di copertura della banchisa artica nel 2016 e 2012 rispetto alla media trentennale ed alla variabilità intrinseca

Le figure che vi proponiamo di seguito mostrano l’estensione della banchisa a confronto per i mesi di marzo 2016 e 1983. Dato che in quest’ultimo caso l’estensione massima risulta in linea con la media, un confronto visivo tra le due immagini permette di avere un’idea dello scarto avvenuto quest’anno.

Percentuale di copertura della banchisa artica (0-100%) nel mese di marzo 2016

Percentuale di copertura della banchisa artica (0-100%) nel mese di marzo 2016

Questo minimo coincide con un record positivo di temperature avvenuto nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio, soprattutto sulle regioni artiche. Si tratta di un’anomalia che abbiamo più volte evidenziato e che ha fatto raggiungere temperature di oltre 14°C superiori alla media trentennale. Anche i venti, provenienti perlopiù dai quadranti meridionali, hanno favorito lo scioglimento dei ghiacci ed impedito il loro spostamento verso sud.

Percentuale di copertura della banchisa artica (0-100%) nel mese di marzo 1983

Percentuale di copertura della banchisa artica (0-100%) nel mese di marzo 1983

Occorre notare, infine, come gran parte del surplus di calore presente in atmosfera sia immagazzinato nelle acque oceaniche. Non sono quindi le sole condizioni atmosferiche a favorire la fusione della banchisa, ma anche il calore rilasciato, più lentamente, da oceani sempre più caldi. Si stima che dal 1979 la banchisa artica abbia perso oltre 1 milione e 600 mila chilometri quadrati di estensione, pari a 5 volte l’area coperta dalla nostra penisola.

Articolo di Guido Cioni del 13 Aprile 2016 alle ore 10:43

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