Quando si parla di cambiamenti climatici, riscaldamento globale ed effetto serra si rischia spesso di fare confusione, dato che i mezzi di informazione tendono per primi ad accomunare fenomeni dalla natura completamente diversa.
Cerchiamo di fare chiarezza.
Il nostro pianeta ha vissuto normali cicli climatici che hanno comportato lunghi periodi caldi alternati da ere glaciali, o semplicemente da temperature mediamente più basse. Questo perché il clima è un complesso sistema che può oscillare tra diversi stati di equilibrio. Tuttavia, negli ultimi decenni è stato misurato un riscaldamento, ovvero un aumento delle temperature medie, caratterizzato da una crescita mai osservata prima. Non sono quindi le temperature in sé a preoccupare, bensì la velocità con cui queste aumentano.
Benché tale riscaldamento sia ormai documentato e comprovato, il collegamento con le attività antropogeniche (ovvero umane) viene rifiutato da alcuni ricercatori, nonostante l’accordo di oltre il 90% della letteratura scientifica.
Per rendere l’idea della velocità a cui la Terra si sta scaldando, uno scienziato dell’università di Reading (Regno Unito) ha deciso di realizzare un’animazione diventata molto popolare negli ultimi mesi, tanto da conquistarsi il primo posto nella classifica delle figure a maggior impatto riguardo il riscaldamento globale.
All’interno del cerchio vengono riportate le anomalie di temperatura, ovvero le differenze rispetto alla media trentennale di riferimento (in questo caso risalente al periodo pre-industriale), suddivise per mese (quadrante) e per anno. Le linee collegano i diversi punti relativi ad ogni mese e sono colorate a seconda dell’anno, riportato al centro del grafico. Le circonferenze riportate in rosso ci ricordano che la temperatura cresce allontanandosi dal centro e spostandosi verso i margini. Inizialmente le temperature sembrano oscillare regolarmente, ma a partire dal 1950 si nota un continuo aumento che non termina, ma anzi si amplifica, durante il 2016. L’ultimo dato risale al mese di marzo dello stesso anno.
Le previsioni per il futuro sono tutto meno che rosee. Se ai dati osservativi si sostituiscono infatti le proiezioni ottenute tramite un modello climatico, la crescita sembra quasi incontrollata e termina con un’anomalia di +5°C entro il 2100.
Abbiamo utilizzato l’avverbio “quasi” non per puro caso: come esseri umani abbiamo la possibilità di attenuare almeno in parte questo inesorabile riscaldamento. Sperare con tutto il cuore che queste proiezioni sovrastimino le temperature (il che, è possibile almeno in parte) ormai non basta più.
Località | T°C |
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Foggia | 25° |
Oristano | 25° |
Nuoro | 25° |
Taranto | 25° |
Sassari | 25° |
Palermo | 25° |
Siracusa | 24° |
Ragusa | 24° |
Latina | 24° |
Roma | 24° |
Località | T°C |
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Belluno | 14° |
Biella | 15° |
Varese | 16° |
Sondrio | 16° |
Como | 17° |
Lecco | 17° |
Gorizia | 17° |
Udine | 18° |
Cuneo | 18° |
Bolzano | 18° |