Calotte Polari: Un salto nel passato di 55 milioni di anni per scoprire che ruolo giocano nell’equilibrio del nostro pianeta.

images (1)Il clima del nostro pianeta è in continua e inesorabile evoluzione e le calotte polari giocano un ruolo fondamentale per il clima globale, ed anche per questo sono utilizzate come “archivio” storico su cui studiare il clima del passato. Per conoscere approfonditamente ciò che è accaduto 1, 5, 25 milioni di anni fa, esistono diverse tecniche di analisi dei sedimenti marini, dei gusci di alcuni fossili e sopratutto, dei ghiacci polari. 

Viaggiare indietro nel tempo è possibile quando si tratta di voler scoprire la storia del clima del nostro pianeta.
Ovviamente non bisogna prendere alla lettera quanto appena detto, poiché più si va indietro nel tempo più le incertezze in gioco aumentano. Gli strumenti utilizzati per ricostruire la storia della Terra in termini climatici sono numerosi registri naturali chiamati Proxy. Essi ci consentono di ricostruire il clima passato anche su larga scala temporale. Esempi sono le carote di ghiaccio, gli anelli degli alberi, i coralli, i fossili, i pollini ed i sedimenti oceanici.  Vediamo ora cosa ci rivelano, facendo un salto nel passato di circa 55 milioni di anni.climate_obs

mariAntartideAlla fine del Paleocene la Terra era molto più calda di oggi e priva di ghiacci, tant’è che il livello del mare era più alto di quello attuale di quasi 70 metri. A causa della geodinamica della Terra poi lentamente alcune terre si sono posizionate in assetto polare, raffreddandosi. Interessate dalle prime precipitazioni nevose, nell’arco di circa 27 milioni di anni (nel tardo Oligocene) si è andata a formare quella che oggi chiamiamo calotta Antartica. Essendo isolata dalle altre terre emerse godeva di un clima molto più rigido rispetto a quello del Polo Nord. Tuttavia solo nel Pliocene si è stabilizzata la calotta Antartica e ha iniziato a formarsi quella della Groenlandia. Ma perché le calotte impiegano milioni di anni per stabilizzarsi? Non dimentichiamoci che le aree polari godono di climi molto aridi, infatti non è un caso che l’Antartide oggi è considerato il deserto più esteso al mondo. Formandosi i ghiacciai il livello del mare si è abbassato notevolmente, fino a circa 120 metri al di sotto di quello attuale nelle fasi glaciali più intense. I confini geografici dei continenti hanno subito continue variazioni e tutt’ora sono in mutamento.  Formandosi le calotte glaciali l’albedo del pianeta è aumentato notevolmente, raffreddando la Terra e modificando notevolmente il Clima.

resizerI cambiamenti climatici legati alla comparsa delle calotte hanno avuto un ampio effetto sulla biodiversità, garantendo condizioni di vita più favorevoli ad alcune specie che ad altre. Anche oggi si possono osservare le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma questa volta sono privilegiate le specie che meglio si adattano al riscaldamento del pianeta. Lo scioglimento dei ghiacci provocato dal Global Warming ha molteplici conseguenze sul Pianeta, tra cui l’innalzamento del livello del mare per il quale molte terre sono già scomparse ed altre sono destinate ad inabissare. Secondo le previsioni più estreme dell’Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC) se addirittura si dovesse sciogliere l’intera calotta antartica il livello del mare aumenterebbe di circa 61 metri, nel caso in cui invece dovesse toccare alla calotta della Groenlandia aumenterebbe di circa 7 metri. fig3.1b_3.1c-tedescoPer quasi la totalità della comunità scientifica internazionale, esperta nell’ambito dei cambiamenti climatici, l’uomo gioca un ruolo nel condizionare la naturale variabilità del Clima del Pianeta ed attualmente con l’immissione di Gas Serra in Atmosfera, il disboscamento ed il sempre maggiore disinteressamento per l’ambiente, sta contribuendo all’aumento della vulnerabilità climatica.

 

 

Leggi anche : http://www.meteoindiretta.it/giornale-meteo/15720/proxies-clima-previsioni-futuro/

Articolo di Giusy Fedele del 02 Giugno 2016 alle ore 17:58

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